Dall’isolamento collettivo globale che ha costretto con la sua invisibile ed ineffabile forza miliardi di persone a un ritiro nelle proprie abitazioni e nei propri pensieri, è scaturito anche questa nuova opera dei Tindersticks.
La band di Stuart Staples realizza un nuovo album, seguito dell’ottimo “No Treasure But Hope” del 2019, che contiene 3 cover (“A Man Needs a Maid” di Neil Young, “Lady with the Braid” di Dory Previn, “You’ll Have to Scream Louder” dei Television Personalities) e 4 inediti soffusi e profondi.
“Distractions” non è comunque da considerarsi un “lockdown album“, come chiarisce lo stesso Stuart Staples:”I think the confinement provided an opportunity for something that was already happening. It is definitely a part of the album, but not a reaction to it.”
I tre brani “presi in prestito” da altri artisti si innestano alla perfezione nel cuore di “Distractions”, senza quasi che si riesca ad avvertire un cambiamento nella scrittura e nella composizione.
La prima parte del disco è sentita e porta l’ascoltatore a partecipare attivamente all’ascolto, ma scivola via fino alle cover come acqua corrente: fresca, piacevole, ma facilmente confondibile nei ricordi e destinata a perdersi.
Le ultime due tracce sono le canzoni che ho apprezzato di più. “Tue-Moi”, cantata in francese, è una ballata sontuosa e delicata. “The Bough Bends” è il miglior brano di “Distractions” per quel che mi riguarda, uno squarcio sull’introspezione di Staples che ci conduce in un prato assolato e silenzioso dove da soli con noi stessi riusciamo a ritrovare il senso del nostro incedere fino alla fine.
“Distractions” è un’opera genuina e ispirata che pecca soltanto di scarsa originalità .
Scarsa originalità per una band come i Tindersticks ovviamente.
Credit Foto: Richard Dumas