Dobbiamo essere sinceri fin da subito, stavolta Steven Wilcoxson e Chris Paul-Martin hanno davvero deciso di farci commuovere e, con questo progetto in testa, non sbagliano nulla, dai suoni, alle vocalist, al concept del viaggio che sta dietro a questo meraviglioso “Just Drive – Part 1”. La synthwave del duo (che poi diventa spesso trio con l’aggiunta di Tim Hartwell) non è mai stata così magica, incisiva e melodica come in questa uscita, a tal punto che i successi e le vette nelle charts Electronic e Retrowave di iTunes e Bandcamp paiono davvero scontati, non solo doverosi.
Il climax ascendente dei WOLF CLUB arriva quindi a toccare l’apice in 12 brani calibrati perfettamente sulle coordinate della nostalgia degli anni ’80, quei suoni “al neon” che la colonna sonora di “Drive” aveva riportato magnificamente a galla. Il fatto che poi la band li avvolga anche di quella brillantezza e di quelle scintille zuccherose degne dei film John Hughes è un pregio, una decisa scelta di campo che non si ferma e non predilige la cupezza che invece lo stesso “Drive” poteva emanare.
Trasuda realmente positività da questo disco e Dio solo sa quanto ora ne abbiamo bisogno: la sua capacità di richiamare momenti spensierati, la necessità e la voglia di lasciarci alle spalle le brutture e ritornare ad assaporare la libertà , la spensieratezza di non avere sempre necessità e obiettivi, viaggi in macchina con la radio a tutto volume, il vento tra i capelli, gli sguardi e la lingua che passa sulle labbra prima di un bacio adolescenziale, la sensazione magnifica di essere pronti a conquistare il mondo prima di fare il salto nella vita vera, quella che poi sarebbe stata capace di segnarci indelebilmente, cambiandoci per sempre. Troppo poco per un concept? Troppo scontato questo tuffo negli anni ’80 alla ricerca di emozioni perdute? Forse, in apparenza, perchè in realtà la sensazione di benessere che infonde questo sound è così coinvolgente ed empatica che è impossibile non lasciarsi andare in questo salto nel passato, quando la musica era colonna sonora di momenti realmente formativi.
Il duo electropop non alza i toni, la battuta resta spesso morbida, con un gusto pop calibratissimo che si sublima in ritornelli a presa rapida, sia che ci sia da muovere il piede in pista sia che il mood sia più quello agrodolce della necessità di creare l’atmosfera giusta per dirsi, semplicemente, “Stay With Me“. Magistrale l’uso del sax, strumento nostalgico già di per sè, che qui fa capolino ad impreziosire e ornare magistralmente alcuni brani con la sua pienezza (“Just Drive” su tutte), ma che dire di quello struggente assolo di chitarra in “Fever Dream”…si, qui ci vogliono davvero i fazzoletti per non farsi travolgere dalla nostalgia (anche se in realtà farci travolgere è proprio quello che vogliamo!).
I WOLF CLUB ci invitano a salire su quella macchina e iniziare il viaggio, lasciando che la strada e la musica ci portino avanti, in direzione del tramonto…dobbiamo solo guidare.