Dopo aver pubblicato lo scorso luglio “The Black Hole Understands”, definito come un “quarantine album”, ora per i Cloud Nothings è arrivato il momento del settimo album, realizzato dalla Carpark Records.
Il disco è stato registrato agli Electrical Audio Studios di Chicago insieme a Steve Albini, con cui il gruppo di Cleveland aveva già lavorato per “Attack On Memory” (2012) e vede il frontman Dylan Baldi analizzare il suo posto nel mondo sia a livello personale come essere umano che della sua band, già attiva ormai da oltre dieci anni.
Ispirati dai primi giorni insieme, i Cloud Nothings hanno ritrovato l’energia di quel periodo e la voglia di suonare insieme all’interno di uno studio e i risultati si possono ascoltare sul nuovo LP.
“Oslo” apre il disco con chitarre rombanti, un delicato e inaspettato piano, ma è difficile non percepire la consapevolezza e il dolore di Baldi nei suoi vocals, mentre Jayson Gerycz, l’uomo che più di ogni altro detta i tempi della band di Cleveland, colpisce duro e fragoroso con il suo drumming pesante.
La successiva “Nothing Without You”, che vede anche la partecipazione ai backing vocals di Macie Stewart delle Ohmme, è un grande ritorno alle origini: melodie power-pop perfette anche se qui, al contrario degli inizi, la voce di Baldi è chiara e pulita e rimane ben davanti. Godimento puro per chi ascolta!
Dopo un inizio così veloce e intenso, “Nara” sembra essere perfetto per prendersi una leggera pausa: non mancano le belle sensazioni melodiche e nemmeno la potenza (soprattutto da parte della sezione ritmica), ma la frenesia diminuisce e i vocals del frontman sembrano decisamente più meditativi rispetto alle canzoni che la precedono.
Coatico e incisivo il singolo “Am I Something”, invece, regala una dovuta botta di energia, mentre nel ritornello Dylan si chiede “Am I something good?”.
Più pulita poi “Open Rain” non manca d’intesità , sia strumentale che emotiva, e ci porta su territori punk, mettendo in luce melodiose e luminose influenze pop davvero gradevoli.
“The Shadow I Remember” è un album onesto, determinato,solido e molto catchy che ci ricorda le ottime potenzialità dei Cloud Nothings che, dopo una dozzina di anni insieme, hanno ancora tanta forza da donare ai loro fan. Dobbiamo essere sinceri: non vediamo l’ora di tornare sotto un palco a vederli, a ballare e sudare e a godere di ogni singolo secondo della musica irresistibile di Baldi e compagni.
Photo Credit: Daniel Topete