Pare proprio che i Bluvertigo potrebbero aver deciso di fare un nuovo album. Le notizie si rincorrono, le voci di corridoio abbondano, Morgan, Andy, Livio Magnini e Sergio Carnevale velatamente confermano e la foto da uno studio (di registrazione?) sembrerebbe un ulteriore indizio positivo. Che stia per venire alla luce il più volte annunciato “Tuono – Tono, Tempo, Suono”? Inganniamo l’attesa con una Top 10 cronologica dedicata al passato del quartetto.
Bonus Track ““ Andiamo a Londra
2015, da “Tuono – Tono, Tempo, Suono”
L’album che doveva essere e non è stato, tra un viaggio a Londra e una gita sanremese (la terza per loro) vissuta fin troppo “Semplicemente”.
10. Iodio
1995, da “Acidi e Basi”
Primo singolo del primo album, esordio della trilogia chimica. La non canzone d’amore per eccellenza, irriverente e rabbiosa. Notare la presenza di Marco Pancaldi alla chitarra.
9. L.S.D. La sua dimensione
1995, da “Acidi e Basi”
Dimensioni mentali accorate e psichedeliche per un gruppo che la sua strada l’aveva già trovata ma avrebbe rifiutato presto le facili etichette. Uno dei testi più maturi di Marco Castoldi in arte Morgan.
8. Decadenza
1995, da “Acidi e Basi”
Decadi di decadenza, replicanti, velocissime comunicazioni, virtualissime clonazioni. Era il 1995 e i Bluvertigo guardavano molto avanti. Intuitivi come Ridley Scott. Alchimia totale di basso e sassofono.
7. Fuori Dal Tempo
1997, da “Metallo Non Metallo”
Dall’odio all’impossibilità di detestare liberamente il passo è lungo, come quello fatto dai Bluvertigo negli anni tra “Acidi e Basi” e “Metallo Non Metallo”. L’elettronica prende il posto delle chitarre e il successo è dietro l’angolo.
6. Altre Forme Di Vita
1997, da “Metallo Non Metallo”
Domande cosmiche e sulla natura del cosmo, il tempo passa e non sappiamo ancora se ci siano altre forme di vita. Omaggio musicale e estetico ai Kraftwerk, alla new wave, ad Adam Ant in un brano diventato in fretta evergreen.
5. Vertigoblu
1997, da “Metallo Non Metallo”
Oltre i singoli, oltre i “Cieli Neri” (che non sfiguravano) c’era la parte più solida e coriacea del “Metallo Non Metallo”. La “Vertigoblu” colorata e psichedelica, vertigine speciale con un testo pungente e il basso, che basso.
4. La Comprensione
1999, da “Zero – ovvero la famosa nevicata dell’85”
Povero “Zero”, chiusura sui generis della trilogia. Frutto di gran lavoro, poco capito, molte meno copie vendute (per l’epoca sia ben chiaro). Tra “La Crisi” e “Sono = Sono” risuonava “La Comprensione” su un arrangiamento atmosferico, mutevole e cangiante.
3. Lo Psicopatico
1999, da “Zero – ovvero la famosa nevicata dell’85”
Il lato più estremo dello “Zero”, chissà perchè non è mai diventato un singolo. Un brano che merita di essere riscoperto e riascoltato perchè racconta molto del mondo di ieri e forse di oggi.
2. Sovrappensiero
1999, da “Zero – ovvero la famosa nevicata dell’85”
Solo apparentemente lieve “Sovrappensiero” pagava i debiti con i Depeche Mode e prendeva il volo tra ossessioni e multitasking ante litteram in un testo degno di tali note musicali.
1. L’Assenzio
2001, da “Pop Tools”
Incredibile ma vero per chi lo ricorda e per chi non c’era “L’Assenzio” è andato a Sanremo nel 2001. Scritto da Morgan e Luca Urbani dei Soerba, un brano che sentito oggi rischia di suonare quasi rivoluzionario. “Il mondo è così privo d’amore / Io disimparo ad odiare / In fondo se perdi il controllo / Non fai niente di male“.
Credit foto: Shadowgate / Bluvertigo 33 via Wikimedia Commons [CC BY 2.0]