James Vincent McMorrow è tornato con la notizia del suo primo album in quattro anni, “Grapefruit Season” (atteso il 16 luglio, pre-order attivo), e ha condiviso la nuova traccia “Waiting” per accompagnare l’annuncio.
“Waiting” segue la collaborazione di “Be Somebody” del mese scorso con Rudimental. Il disco conterrà anche le già note “Headlights”, la collaborazione con Kenny Beats “I Should Go” e “Gone” prodotta da Paul Epworth.
“Grapefruit Season” seguie il suo album del 2017 “True Care”, ed è stato in gran parte registrato prima della pandemia tra Londra, Los Angeles e Dublino, con produzioni di Paul Epworth, Kenny Beats, Lil Silva e Patrick Wimberly (Chairlift).
McMorrow dice: “Ogni volta che esce una nuova canzone o un nuovo album, ricevo una mail che mi chiede di mettere insieme alcuni pensieri sulle canzoni e come sono venute insieme, da dove vengono, cosa significano. La verità è che io vivo semplicemente la mia vita, le canzoni arrivano quando vengono, e vengono da dove vengono. Poi una volta che sono finite comincio a preoccuparmi se sono abbastanza buone, se voglio dire abbastanza per renderle abbastanza buone“.
“Quest’ultimo anno è stato un’enorme lezione di pazienza per tutti noi”, continua. “Ma non mi sento più paziente di prima, anzi il contrario, mi sento impaziente. Avevo questo album pronto l’anno scorso e poi il mondo si è fermato e ho dovuto cambiare i miei piani. Ricordo che ero seduto in macchina a piangere dopo aver sentito che avremmo fermato il lavoro fino al 2021, e poi ho scritto “Waiting”. è una canzone sul sentirsi dispiaciuto per me stesso, e poi tornare a casa e parlare con l’unica persona nella mia vita che capisce quanto tutto questo sia imbarazzante per me, e che mi ama per l’uomo reale che sono e non per quello che ho portato avanti per sentirmi la persona che devo essere“.
McMorrow aggiunge: “Non so se tutto questo ha un senso, ma Grapefruit Season riguarda l’abbracciare l’idea che niente ha senso. Niente di tutto questo dovrebbe essere lineare. La musica non è un qualche Santo Graal per un significato più grande, si suppone che ti allontani da dove sei per un momento e ti porti da qualche altra parte. E non sto dicendo che non sia una cosa trascendente, perchè quando è fatta bene lo è davvero. E credo/spero di averlo fatto bene con questo album. Sto solo dicendo che alla fine della giornata, la musica è un’idea semplice e disadorna che non ha bisogno di campane e fischietti per farla funzionare…a meno che tu non stia facendo un album dove gli unici strumenti sono campane e fischietti, allora ne hai decisamente bisogno per farlo funzionare“.
Tracklist:
Paradise
Gone
Planes In The Sky
Tru Love
Waiting
Poison To You
We Don’t Kiss Under Umbrellas Like We Used To
A House and a River
Hollywood & Vine
Clichè
Headlights
I Should Go
Grapefruit
Part of Me