Una delle nostre scommesse più belle e attese era quella dedicata ai NewDad, deliziosa band irlandese che ha inanellato una splendida serie di singoli che hanno fatto alzare di molto le aspettative per l’ EP d’esordio. Finalmente “Waves” è arrivato e, beh, gli appalusi devono arrivare forti e scroscianti.
La band si muove in modo esemplare in un mondo dai contorni dream-pop, con una magnifica predilezioni per atmosfere ovattate, ma quello che piace è l’accortezza nell’uso degli strumenti, usati quasi con parsimonia, quasi a prediligere gli spazi vuoti più che quelli più rumorosi. Da questo punto di vista ottimo il lavoro sul basso, vero e proprio ago della bilancia verrebbe da dire, ancora più delle chitarre. Le meldie sono sempre curate e nei sei brani la noi non fa mai capolino, grazie a una buonissima capacità di dosare forze (micidiale l’assolo sporco e tagliente di “Drown” su un andamento quasi post-punk) e ritmi. Da pelle d’oca, se ci lasciate citare un brano, la title track: magnifica ballata appena sussurrata, come fosse una ninna nanna che poi si ape nel finale più rumoroso.
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