Attiviamo il radar e scandagliamo in profondità un universo musicale sommerso. Vi racconteremo una band o un artista “‘nascosto’ che secondo noi merita il vostro ascolto. Noi mettiamo gli strumenti, voi orecchie e voglia di scoperta, che l’esplorazione abbia inizio (e mai una fine)”…
Quando esattamente un anno fa intervistammo i Public Practice (qui l’intera intervista) alla domanda quale fosse una band newyorchese su cui scommettere, spuntò il nome dei Gustaf.
Ovviamente la curiosità ci spinse a verificare la consistenza della band e con sorpresa scoprimmo che la band di Brooklyn non aveva ancora registrato un solo singolo. Molto strano.
Ma evidentemente Sam e Vince dei Public Practice non dovevano aver nominato i Gustaf per puro caso, pronunciando il nome della prima band che gli era passata per la mente, magari guardando distrattamente una locandina di qualche concerto in un qualsiasi locale di New York.
Cercando informazioni in rete scopriamo che la band si è formata nel 2018 facendosi ben presto conoscere nel circuito alternativo della città . Grossi calibri come Beck li aveva voluti per aprire le danze in un loft in occasione della presentazione del suo ultimo album. Altre band di primo piano come Omni, Tropical Fuck Storm, Dehd e Bodega avevano condiviso il palco con questa band che BrooklynVegan definiva “una band più laboriose … e più affidabili” di New York.
Nel frattempo la band viene scritturata dalla Royal Mountain Records (US Girls, Wolf Parade, Pottery) e nell’ottobre del 2020 i componenti del gruppo finalmente si chiudono in uno studio e guidati nella produzione da Chris Coady (Beach House, Future Islands, TV On The Radio) realizzano il primo singolo “Mine”.
Un brano che si arrampica in scioltezza sulla linea di basso che dà lo spunto alla band di gettarsi in un punk funk dalle caratteristiche tinte newyorchesi. Il brano si apre con una gustosa e divertente affermazione: “Hai detto che sono troppo vecchia per essere ancora lo-fi“. Molto interessanti gli stivali indossati da Lydia Gammill nel video!
Il secondo singolo “Design” esce all’inizio di Dicembre a completare il 7″³ in vinile.
Il testo del brano è la constatazione del fatto che le persone credono di poter decidere ma sono solo vittime di un sistema che le illude. Il ritmo dei brani (anche “Mine” esprime lo stesso concetto) dei Gustaf “imita queste strutture simili a macchine, i nostri testi aggiungono un po’ di sfacciataggine..” per dirla con le parole di Lydia.
Una band che ci mette in guardia, usa musica e parole per aprirci gli occhi facendo uso di una sana autoironia che la rende davvero speciale.