Il primo ascolto di “Cadillac”, il brano che da il via al progetto solista di Andrea Di Donna, mi ha fatto tornare in mente all’istante i miei amati anni vissuti a Bologna.
Sì, avete capito bene, ho detto Bologna nonostante il cantautore e musicologo venga da Roma.
L’ho fatto perchè mi ha ricordato la primavera in centro, la brezza gentile e le note inconfondibili di Lucio Dalla che, vibranti, riempiono Piazza Maggiore e via d’Azeglio grazie a qualche artista che si esibisce, chitarra e voce, ai lati della strada.
Andrea Di Donna, dopo una maturata esperienza nel canto professionale e nella composizione, (la sua “Tomorrow To Shine”, prodotta da Fabrizio Ferraguzzo, fa parte dell’OST de “La Banda dei Babbi Natali” del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo), ha deciso dare vita a un percorso da solista che prende il la proprio da “Cadillac”.
Come l’artista stesso ha spiegato, la canzone è stata registrata in preda a una forte emozione in una versione first take volutamente imperfetta, in grado di donare all’ascoltatore quel senso di “non ufficiale, di non a fuoco, della materia grezza che esce fuori senza essere disciplinata”.
Una metafora, insomma, di quell’entusiasmo e di quella vitalità che contraddistinguono i nuovi capitoli, i fuori programma della vita.
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