Sono passati poco più di tre anni dall’ultimo lavoro dei  Baustelle “L’amore e la Violenza – Vol. 2”. In questi lunghi mesi,  Francesco Bianconi ha dato vita al suo album solista, ma non è stato l’unico. Anche Rachele Bastreghi, front-woman della band di Montepulciano, ha pensato bene di uscire con un suo progetto. E ci è riuscita alla grandissima.

“Psychodonna” è un  volo intimo e faticosamente libero nella dimensione femminile. Così definisce lei questo album, uscito il 30 aprile 2021 a 6 anni dal suo unico E.P solista dal titolo “Marie”. E in effetti, ascoltandolo bene, è veramente un cazzutissimo volo. Un volo che parte proprio dalle sensazioni, dalla psiche ma anche dall’animo della cantante senese.

Sicuramente ci sono tantissimi rimandi al suo gruppo principale: non solo i testi che a volte sono difficili da decifrare (se ne volete sapere di più a brevissimo la nostra intervista a Rachele sarà  online), ma anche le basi strumentali che riescono anche a intrecciare molti stili. Stili che rimandano però sempre ad un’atmosfera tipica dei Baustelle.

Ora, dopo questa premessa, vediamo un po’ il viaggio che compie la nostra eroina. Si parte da una consapevolezza interiore con “Poi Mi Tiro Su” dove Rachele capisce che sì, esistono degli up and down ma che alla fine troviamo sempre il modo di rialzarci. Tutto questo per poi arrivare al suo autoritratto, “Lei”: un messaggio di libertà , di sollievo e pace interiore. Sembra molto il sequel di “Lei Malgrado Te”, brano contenuto appunto nell’ultima fatica del gruppo di Bianconi & Co.

Il tutto diventa veramente figo quando entrano in gioco altre voci, voci femminili a fare da coro al racconto della cantante. Ed è proprio questo lo scopo: questo manifesto femminista vuole dare voce (letteralmente) a tutte le donne, ma non per fare la solita lezione ipocrita. Bensì per mandare un messaggio molto chiaro e deciso come “ci siamo anche noi, come vogliamo noi, finalmente libere”. In effetti, la libertà  personale viene ripresa più volte come in “Not For Me” ( the ordinary is not for me) o in “Due Ragazze A Roma”, con un featuring sempre al femminile ovvero Meg  Chiara Mastroianni.

La traccia che dà  il titolo all’album, “Psychodonna”, è praticamente solo strumenti: un mix di generi diversi che, mescolati assieme, ci fanno capire come questo pezzo sia il più bello dal punto di vista musicale. Anche i pochi testi, i cori e i versi sono precisamente inseriti come contorno proprio perchè il brano inizialmente era pensato solo come strumentale e basta.   Vi sono anche molti riferimenti al cinema (“Come Harry Stanton”) o alle grandi voci della musica italiana tipo  Anna Oxa la cui canzone “Fatelo Con Me” è stata proprio coverizzata da Rachele per questo suo album.

Il viaggio si conclude con un ritorno alle origini, in questo caso alla madre e al padre e quindi all’infanzia: “Resistenze” è proprio questo ovvero un comeback a quello che può solo farci bene. L’origine. Quest’ultima viene vista non solo come un ritorno, magari un passo indietro, ma anche come una rinascita per essere diversi.

Ed è proprio questo che rende Rachele Bastreghi diversa e fuori dagli schemi. Il suo primo album solista è qualcosa di spaziale, di musicalmente magistrale, ma soprattutto di socialmente utile. Proprio per questo io lo consiglio non solo a chi di musica se ne intende, ma anche a chi non si è accorto (o non vuole accorgersi) che le donne sono libere e indipendenti. Proprio quelle donne che vogliono, possono e devono essere chi cazzo vogliono.

Credit Foto: Elisabetta Claudio