“The Clearing”, il terzo album dei Bowerbirds, era uscito nel lontano 2012, e solo ora la band indie-folk di Raleigh è ritornata con il suo successore.
Sono sicuramente tanti nove anni e nel frattempo Phillip Moore è rimasto da solo al timone del progetto, dopo che si è separato dalla fisarmonicista e cantante Beth Tacular: questo nuovo disco, registrato in North Carolina con la collaborazione del batterista Matt McCaughan (Bon Iver, The Rosebuds), del bassista Alex Bingham (Hiss Golden Messenger, T. Gold) e della multistrumentalista e cantante Libby Rodenbough (Mipso), non a caso parla proprio della fine della sua precedente relazione sentimentale.
Anche in canzoni come “Seems Impossible”, in cui il tono country-folk è più giocoso e poppy e il ritmo più veloce, la voce di Moore sembra più riflessiva rispetto al passato.
In “All This Rain”, invece, lo troviamo accompagnato da un piano rilassato e da morbide e sempre preziose armonie ““ cortesia della Rodenbough ““ mentre contempla la bellezza e i misteri della natura (in questo caso un temporale).
Se “The Rules” presenta un volto più elettrico del folk di Moore, anche qui arricchito però da pregevoli armonie – “Sweet Dissonance” è volutamente piuttosto scarna e semplice, ma mette in luce l’anima più pura del musicista della North Carolina, mentre “Can U Beleeb”, energica e dai toni più indie-rock, pulsanti e intensi, documenta le difficoltà trovate dopo la separazione, ma allo stesso tempo dimostra come Phillip abbia deciso di guardare avanti.
Dopo così tanti anni e dopo il dolore per questi tristi cambiamenti, era piuttosto scontato che il nuovo LP dei Bowerbirds avesse toni riflessivi e malinconici: Moore prova a muoversi verso il futuro, pur sapendo che “nothing lasts forever” (come canta nella conclusiva “Every Life”) e il risultato è convincente e sincero.
Photo Credit: Libby Rodenbough