Quincy Jones non ha mai avuto troppo peli sulla lingua.
Nel 2018 aveva bastonato i Beatles definendoli i peggiori musicisti al mondo e recentemente ha riservato parole non certo al miele per un altro mito del rock: Elvis Presley.
In un’intervista esclusiva al The Hollywood Reporter l’88enne musicista e produttore ha svelato di non aver mai voluto lavorare con ‘il Re del Rock and Roll’.
Stavo scrivendo per il direttore d’orchestra Tommy Dorsey, oh mio Dio, erano gli anni ’50. Elvis entra e Tommy dice ‘non voglio suonare con lui’. Era uno bastardo razzista. Non mi fate aggiungere altro.
Nel corso della chiacchierata parlando più in generale dei casi di razzismo subiti Jones ha aggiunto:
Non usavano compositori neri nei film. Hanno usato solo nomi dell’Europa orientale, Bronislaw Kaper, Dimitri Tiomkin. Era molto, molto razzista. Ricordo che ero alla Universal camminando lungo il corridoio, e i ragazzi dicevano: ‘Ecco che arriva uno shvartze’ in yiddish, e so cosa significa. è come la parola N*. E Truman Capote quando ho composto le musiche per “In Cold Blood”. Ha chiamato il regista Richard Brooks e ha detto: ‘Richard, non riesco a capire perchè tu usi un ‘negro’ per scrivere musica per un film senza persone di colore’. Richard ha risposto: ‘Vaffanculo, sta facendo un grande lavoro.’ L’ho fatta e sono stato nominato per un Oscar.
The musical maestro inaugurates the THR Icon series with his famously candid takes on Hollywood racism and drug use, his formidable exes and his Silicon Valley pals: “Richard Branson and Paul Allen and Elon are trying to get me to go with them to space” https://t.co/LqWjugukYu
— The Hollywood Reporter (@THR) May 20, 2021
Credit Foto Quincy Jones: Toglenn, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Credit Foto Elvis Presley: Vittoriano Rastelli, Public domain, via Wikimedia Commons