I Sigur Rós sono stati scagionati dall’accusa di evasione fiscale che, se confermata, avrebbe potuto significare la rovina finanziaria per i quattro membri della band.
Georg “Goggi” Holm, Kjartan “Kjarri” Sveinsson, Orri Páll Dà½rason e il frontman Jónsi Birgisson erano stati accusati di evasione fiscale nel 2019 dal fisco islandese a seguito di un’indagine iniziata nel 2016. Ammettendo di aver evaso il pagamento di 151 milioni di corone islandesi – circa 840.000 sterline – di tasse tra il 2011 e il 2014, si sono dichiarati colpevoli e hanno restituito l’intero importo, più multe e interessi.
Jónsi da solo era accusato di aver evaso circa 170.000 sterline di tasse sul reddito e circa 75.000 sterline di tasse sugli investimenti. Gli altri membri dei Sigur Rós avevano visto i loro beni, tra cui case e appartamenti per un valore di 4,9 milioni di sterline, congelati mentre il caso era in attesa di giudizio. La band ha dichiarato la sua innocenza per tutto il tempo, attribuendo la colpa dei mancati pagamenti al loro contabile, rilasciando una dichiarazione che esortava il governo del loro paese a rivedere la legge fiscale.
Hólm, il bassista della band, ha definito, in una chiacchierata radiofonica dell’anno scorso, il caso “una delle più strane farse che mi sia mai capitata“. “Non ci sembrava di aver fatto nulla di male e dal primo giorno, quando abbiamo iniziato a firmare i contratti, abbiamo sempre detto che saremmo stati molto onesti su tali questioni e che avremmo pagato tutte le nostre tasse qui in Islanda“, ha detto.
Le spese legali della band – che ammontano a circa 330.000 sterline – saranno pagate dalla Tesoreria dello Stato islandese.