La notizia della collaborazione tra Bernard Sumner e Johnny Marr era motivo di curiosità ed interesse, in particolar modo per chi aveva seguito i New Order e adorato gli Smiths, inoltre la presenza anche di Neil Tennant dei Pet Shop Boys faceva arrivare gli Electronic primi al festival dell’aspettativa più alta.
Personalmente ero curioso di vedere quale sarebbe stato il peso di Johnny Marr nel progetto e quanto degli Smiths avrei trovato in questo lavoro: era sicuramente un momento molto importante per lui, visto che ancora una personale e convincente nuovo percorso artistico non l’aveva intrapreso.
Ascoltandolo è chiaro a tutti come l’album penda maggiormente verso i New Order, e così sarà per tutta la loro produzione, un po’ per la voce di Bernard Sumner che fa quell’effetto peperoncino che, per quanto piacevole, tende ad anestetizzare i sapori, un po’ per la generale e progressiva tendenza di Johnny Marr nell’ allontanarsi dagli splendori compositivi dei bei tempi, che finirà per donargli un seguito di carriera dignitoso, ma tutto sommato modesto.
I brani sono tutti firmati da Bernard Sumner e Johnny Marr, fatta eccezione per “Getting Away with It” che vede tra i compositori anche Neil Tennant e per “The Patience of a Sain” sempre con Neil Tennant ma anche con la firma dell’altro Pet Shop Boys, Chris Lowe .
Un insieme di brani dominati dalle tastiere, immagino anche per la parte di Marr tra l’altro accreditato anche come tastierista, che comunque all’epoca ottenne un notevole riscontro da parte della critica, rapita dalla sua freschezza elettronica e dalle melodie ben riuscite.
Anche sul fronte vendite andò decisamente bene, il singolo “Getting Away with It”, che era uscito nel 1989 e che troverà posto in questo album d’esordio, aveva raggiunto il sesto posto nel Regno Unito, l’album andrà ancora meglio, scalerà la classifica ed arriverà al secondo posto.
I singoli estratti furono “Get the Message”, che uscì un mese prima dell’album ed andò molto bene, inizio con la chitarra acustica di Marr e pezzo melodicamente ben riuscito, ” Tighten Up” uscito a luglio, un brano molto alla New Order nel quale si contrappone a tratti la chitarra, e ” Feel Every Beat ” che passò abbastanza inosservato.
Gli Electronic pubblicheranno altri due album e una raccolta nel 2006 che sarà il loro ultimo squillo di tromba, un duo che, a primo impatto, poteva sembrare assortito male che in realtà riuscirà ad avere diversi consensi e pur non aggiungendo niente di nuovo ci regalerà momenti di piacevole ascolto.
Questo esordio resta con il passare degli anni un bell’album, personalmente non ho mai provato grandi entusiasmi ma questo era come al solito causato delle aspettative che avevo nei confronti di Johnny Marr, la speranza di rivederlo ancora innalzare il proprio stile e sound al livello che avevo ascoltato negli Smiths, una speranza che nel tempo si dimostrerà vana, ma questo lo racconterò prossimamente su Indie For Bunnies.
Data di pubblicazione:27 Maggio 1991
Tracce: 11
Lunghezza: 47:17
Etichetta: Factory
Produttore: Bernard Sumner, Johnny Marr
Tracklist
1. Idiot Country
2. Reality
3. Tighten Up
4. The Patience of a Saint
5. Getting Away with It
6. Gangster
7. Soviet
8. Get the Message
9. Try All You Want
10. Some Distant Memory
11. Feel Every Beat