Arriva l’ora del debutto sulla lunga distanza per Marina Allen, giovane songwriter californiana e tra le più promettenti voci della nuova generazione.
Influenzata per sua stessa ammissione da importanti figure femminili come Karen Carpenter, Carol King e Joni Mitchell, la ragazza di Los Angeles prepara una delicata e intelligente opera prima, realizzata dall’inglese Fire Records.
“Oh, Louise” apre i giochi con la maggiore intimità possibile: la Allen è inizialmente accompagnata solamente dalla chitarra, ma ““ dopo circa un minuto ““ entrano a far parte del pezzo anche basso, batteria e piano che aggiungono un tocco di eleganza e movimentano il ritmo, pur lasciando alla dolce voce di Marina il centro della scena. Solo alla fine del brano si aggiunge un inaspettato sax, che dona un senso di calore molto gradito da chi scrive.
Poco più avanti in “Belong Here”, dove appaiono synth, flauto, percussioni e una saltellante linea di basso, l’atmosfera si fa decisamente più cupa: la traccia ha un non so che di psichedelico e sa sorprenderci in positivo.
“Sleeper Train” ci porta, sempre con grande sensibilità , verso gentili orizzonti country-folk perfettamente melodici e dai toni pop, mentre “Reunion” chiude il disco con una ballata acustica al piano che sa come toccare il cuore di chi ascolta.
Un lavoro davvero breve ““ meno di venti minuti ““ ma sincero e puro che, pur mostrando influenze prese dal passato, è capace di emozionarci in più di un’occasione: un inizio positivo per Marina.