30 anni di carriera per Moby. Tantissimi successi, tantissime collaborazioni per un maestro della poliedricità in ambito musicale. Il cantante e produttore statunitense ha pensato bene di celebrare i suoi più grandi successi regalando un album di rivisitazioni: in “Reprise” troviamo tutti i suoi grandi classici, arrangiati di nuovo come non mai.
La cosa bella di questo album, che spiazza per la sua originalità , è la collaborazione con la Budapest Art Orchestra per dare un’impronta classica e acustica al disco. Non mancano anche le grandi collaborazioni con artisti d’eccezione: il primo singolo, anzi la prima rivisitazione, è “Porcelain” in featuring con Jim James seguito successivamente da “The Lonely Night” con Mark Lanegan e Kris Kristofferson.
Versioni semplici e autentiche, d’effetto e sincere, Moby spiega parlando di questo disco come “desidero ardentemente la semplicità e la vulnerabilità che puoi ottenere con la musica classica o acustica”. Lo scopo per lui, dice, è quello di creare e comunicare emozioni. Effettivamente ci riesce alla grande, seppur lontano dai generi a cui ci eravamo abituati.
Trovo bellissima la versione del grande classico di Bowie “Heroes”: con un’orchestra in sottofondo, un crescendo pieno fitto di emozioni, la voce di Mindy Jones è un abbraccio caldo e confortante. Non mancano anche le versioni strumentali, sempre accompagnate dall’orchestra classica, e in questo caso anche da Vikingur à“lafsson, come per esempio “God Moving Over The Face Of The Waters”.
Sembra di ascoltare una grande soundtrack di un film che rimarrà impresso negli annali della storia del cinema. Un crescendo strumentale, vocale di pura eccellenza artistica. Moby è riuscito, di nuovo, a rendere un suo lavoro unico: i suoi singoli più celebri, di tutt’altro mondo, sono stati ripresi e trasformati nella colonna sonora che tutti vorremmo avere. “Lo scopo è anche condividere alcuni aspetti della condizione umana con chiunque stia ascoltando”: è proprio questa condizione umana, che a volte sembra lontana da noi ma invece è molto più vicina di quanto pensiamo, a essere il filo rosso di questo LP.