Per tutti quelli che, nel 1996, non avevano la fortuna di ascoltare la BBC e il buon Steve Lamacq, beh, c’era un’ancora di salvezza più che ottimale: stiamo parlando di Planet Rock, lo storico programma radiofonico di Radio Rai che ogni sera trasmetteva ottimo indie-pop-rock italiano e straniero. Tra i tanti gruppi che, ricordo, conobbi grazie a quella trasmissione ci furono i Jack.

Il gruppo, nato nel 1992 a Cardiff arrivò all’album d’esordio proprio nel giugno 1996 ed ecco perchè li ritroviamo ora nella nostra rubrica dedicata alla celebrazione del passato. La Too Pure, che aveva già  pubblicato il primo singolo della band, marchiò anche lo strepitoso esordio che risponde al nome di “Pioneer Soundtracks”.
Ripensare ai Jack non mi rimanda solo a Planet Rock, ma anche a una serata magnifica al Covo di Bologna in cui la band fece un concerto sublime e ricco di pathos proprio di supporto a questo disco. Ero in prima fila e ricordo benissimo come rimasi incantato dalle suggestioni romantiche e intense della band di Anthony Reynolds. Al di là  delle numerose foto che feci quella sera c’è da dire che ho ancora alcuni fotogrammi proprio nella mia memoria, questo per dire quanto mi colpirono in profondità , e non poteva essere altrimenti, vista la loro bravura ma anche l’amore assoluto che provavo vero quell’esordio.

I Jack erano si influenzati da band come Pulp, Tindersticks o eroi musicali come Mark E. Smith o Scott Walker, ma in quel disco seppero bilanciare alla perfezione i loro punti di partenza , mescolandoli, modificandoli e apportando loro una sapiente e toccante personalità  compositiva, in un lavoro complesso e ricco di sfumature che si divide nettamente in due parti. Se parlassimo di un vinile potremmo dire che il lato A è vibrante, rock, con una carica vitale e melodicamente intensa, capace di tenerci sempre sulla corda, mentre nel lato B emerge l’aspetto più struggente, crepuscolare e romantico, quello in cui gli arrangiamenti d’archi fanno la differenza, i tempi si dilatano e il la luce si abbassa.

E’ “…Of Lights” il brano che ha il compito di introdurci nell’universo sonoro dei Jack: andatura krautrock, gli archi e uno strumento a fiato che fanno capolino, improvvise evoluzioni melodiche mentre Reynolds esalta la sua vena di crooner e appaiono nuove voci sullo sfondo. Sono sette minuti che inchiodano l’ascoltatore. Poi ecco il trittico dei singoli, quelli dal minutaggio più ridotto, quelli dal piglio più rock e muscolare, senza dimenticare però un aspetto comunque raffinato ed evocativo (il ritornello di “Wintercomesummer”, i synth e gli archi suggestivi di “White Jazz” così come l’andatura rutilante di “Biography Of A First Son”).
Quando i ritmi si abbassano è il puro incanto tra Tindersticks e The Divine Comedy che rapisce il nostro cuore e i nostri pensieri (“Filthy Names”, l’emozionante finale sinfonico di “Dress You In Morning” e la magia avvolgente e da brividi di “Hope Is A Liar”, che riesce addirittura a far sposare archi e liquidi sapori hawaiani). Non manca certo l’estro teatrale e grandioso alla band, con i saliscendi passionali di “I Didn’t Mean It Marie”. “F.U.” per gran parte del brano ha un preciso andamento oscuro, quasi a preparare il climax centrale, che esplode a metà , salvo poi riprendere una via discendente nel finale.

25 anni. Sembra ieri che lo andavao a prendere al negozio di dischi “Pentagramma” a Verona. Disco immenso, a dire poco, ma destinato a rimanere per pochi (da premio della critica potremmo dire), perchè troppo lontano da certi canoni imperanti in quel periodo. Un vero peccato. Noi a tutt’oggi non possiamo che consigliare la versione uscita nel 2007 con un CD bonus, ricco di b-side e nuove versioni dei brani.

Ah, per chi non lo sapesse, in copertina del disco c’è George Wright, l’estroso tastierista della band.

Pubblicazione: 24 giugno 1996
Registrato: 1995
Studio: Blackwing Studios, London
Genere: Alternative rock, chamber pop
Lunghezza: 47:36
Label: Too Pure
Produttore: Peter Walsh

Tracklist:
1. …. Of Lights
2. Wintercomesummer
3. White Jazz
4. Biography Of A First Son
5. Filthy Names
6. I Didn’t Mean It Marie
7. F.U.
8. Dress You In Mourning
9. Hope Is A Liar