I Max Aloisi Trio sono una band italiana di stanza a Pescara, fondata da Max Aloisi, teramano di nascita, che presta la propria dote con chitarra e voce, accompagnato dal suo storico collaboratore e amico abruzzese Alex Paci e dal bassista Lou Thor.
Lontano dall’essere un esordiente, in quanto da quasi trent’anni si esibisce con il suo progetto solista, Max Aloisi con questa nuova fatica. composta da nove tracce, mescola sonorità sonorità funk, rock ed anche blues, probabilmente la vera passione che attrae il gruppo, il tutto segnato da arrangiamenti più che curati.
Anche la scrittura pare messa ben a fuoco e che spazia dall’auspicio per un “risveglio spirituale che ci porti a vedere le cose in maniera differente” (“Free”) alle relazioni amorose complicate dalla lontananza (“I Had A Dream”, “Wake Up Alone”) ma anche a temi immaginari e surreali (“Old Frank”).
L’album omonimo, seguito del debutto “Blues Machine”, è stato registrato e prodotto dallo stesso trio insieme a Filippo Colasante presso ELF Studio, Spoltore (PE) – con il missaggio e la masterizzazione a cura di Davide Diomede presso MOSCOW MULE Studio, Biella (BI) – e risente sia delle esperienze maturate in tour in giro per l’Europa (compreso un Glastonbury festival nel 2012) sia delle marcate influenze musicali che annoverano mostri sacri e intoccabili quali Jimi Hendrix, Robert Johnson, Albert King, Jimmy Page, Wes Montgomery.
Ed ecco, proprio con riferimento alle citate influenze che parte scoppiettante l’esordio dei pescaresi con l’opener “Free” con il suo incedere rock-blues che ritroviamo nella più pacata “I Had A Dream”, prima che il funk del singolo “This World” irrompe nella tracklist con il ripetuto chorus: “this world seems to be crazy”!
Intro funky dei primipari Red Hot Chili Peppers caratterizzano la strumentale “Rosko”, volutamente ispirata alla serie “The Dukes of Hazzard”, laddove “Ready to Go”, “Old Frank” e le note calde di “Wake Up Alone” sono proiettate verso una sorta di “classic” rock d’autore che conducono, infine, alla “hendrixiana” closing track, “Lonely Wolf”, probabilmente la migliore del lotto.
Disco dall’ascolto tutto d’un fiato ma che ben si presta a momenti di relax!