Undicesima prova sulla lunga distanza per Hiss Golden Messenger, il progetto dietro cui si nasconde M.C. Taylor: scritto dal musicista della North Carolina tra la primavera e l’estate dello scorso anno, il disco è stato registrato durante il lockdown all’Overdub Lane di Durham, NC da Chris Boerner, mentre tra i numerosi ospiti troviamo Taylor e Griffin Goldsmith dei Dawes, Zach Williams dei Lone Bellow, il grande Josh Kaufman dei Bonny Light Horseman e dei Muzz e il chitarrista Buddy Miller, oltre ai collaboratori abituali Scott Hirsch e Mac McCaughan.
“Way Back In The Way Back” apre il disco: non è solo un pezzo country-folk con chitarra, piano e lapsteel, ma ha una vera propria anima R&B grazie a quei suoi cori che sembrano provenire da una chiesa gospel, mentre nella parte finale viene impreziosito da ispirati fiati e gradevoli percussioni.
Piacevole scoprire poco dopo “Mighty Dollar” con quelle sue influenze funky che ci fanno ricordare Fantastic Negrito, se vogliamo cercare un paragone moderno (o magari Prince, se preferiamo tornare un po’ più indietro nel tempo).
“Hardlytown”, posta al centro dell’album, ci fa ritrovare un folk-rock pulito fatto di chitarra, piano e armonica e molto vicino alla tradizione a stelle e strisce con lo spirito di Bob Dylan che sembra voler proteggere Taylor.
Basata sul piano, ma punteggiata con percussioni interessanti “Glory Strums (Loneliness Of The Long-Distance Runner)”, ha quella atmosfera riflessiva e rilassante che sembra volerci regalare qualche attimo di pace in un momento della nostra vita così difficile come quello che tutti stiamo vivendo ora.
Un album dai sapori variegati e capace di andare oltre ai confini della musica country-folk, “Quietly Blowing It” non nega le sue influenze, ma sa emozionarci, rilassarci e farci passare una quarantina di minuti davvero piacevoli.
Photo Credit: Chris Frisina