L’ amicizia tra Bobby Gillespie, deus ex machina dei Primal Scream, e Jehnny Beth, già valchiria delle Savages, ci regala questa collaborazione artistica e questo album, “Utopion Ashes”. Oltre che con l’ovvio apporto dei due protagonisti, il disco è stato registrato con l’ausilio di Johnny Hostile (basso), Andrew Innes (chitarra), Martin Duffy (piano) e Darrin Mooney (batteria).
Si parte subito bene con il lussurioso brit della già diffusa “Chase It Down”. Mettete da parte gli andazzi magnetici dei Primal Scream (storicamente bravissimi a pescare qua e là ) e la polvere da sparo delle Savages: la polvere che troviamo in “Utopian Ashes” è di bruma come nella seconda traccia “English Town”, presa per mano dal piano, o nella nostalgia dell’intima quanto scolastica “Remember We Were Lovers”. O ancora, è polvere di stelle come nella luccicante “Living a Lie”
Duettano con buono affiatamento i due, e non mancano altri ornamenti di estrazione orchestrale tra archi, fiati, percussioni, che adornano gran parte dei passaggi. Emozionano e si emozionano Bobby e Jehnny tra sentieri e sentimenti senza tempo (“Your Heart Will Always Be Broken”, la carezzevole “You Can Trust Me Now”), gli arrangiamenti sono di livello, l’approccio e la resa a tinte rètro ma senza per questo risultare vetusti.
Ben lungi dal capolavoro, scevro di particolare sperimentazione sonora e stilistica nonchè di spaccati degni di imperitura memorabilia, “Utopian Ashes” risulta ai conti finali un prodotto di discreta caratura che avrà soddisfatto i Nostri e potrà dar piacere anche a chi troverà il minutaggio per perdercisi in una sera d’estate, intorno ad un fuoco acceso: come quello che ci suggerisce proprio il falò tratteggiato nella copertina dell’album stesso.