Dopo aver pubblicato il quarto album, “Positive Rising Part 1” a fine agosto 2019, i DZ Deathrays ritornano ora con la seconda parte di quel disco, uscita anch’essa per l’inglese Alcopop! Records.
Il nuovo disco è stato registrato in Australia a fine 2019 ed è stato prodotto da Miro Mackie (Dirty Projectors, St. Vincent, Dune Rats).
Originariamente previsto per il 2020, ma rinviato a causa della pandemia, il nuovo LP “traccia i contorni di una scena apocalittica, che vede la band di Brisbane uscire da se stessa, cercare nuove prospettive e osservare il mondo dall’alto. Da lassù, non sempre gli piace quello che vedono”, spiega la press-release.
“Fear The Anchor” ci riserva subito una sorpresa perchè qui il frontman Shane Parsons condivide i main vocals con la rapper sudafricana, ma di stanza a Melbourne Ecca Vandal: non manca l’aggressività vocale, ma nemmeno le chitarre distorte e i cori catchy a cui è impossibile resistere.
Il recentissimo singolo “Kerosene” è senza dubbio più meditativo per quanto riguarda la parte vocale, ma la strumentazione è in continua crescita e sa come eccitare l’ascoltatore, mentre “Make Yourself Mad” ci regala un’altra scarica di adrenalina con le due sei corde di Parsons e Lachlan Ewbank che sembrano sapere perfettamente come fare per scatenare i fan in un qualche prossimo festival con ottime melodie e pesanti riff.
“Golden Retriever”, invece, sebbene parli di cuori spezzati, non cede di un centimetro e ci soddisfa nuovamente con le sue sensazioni melodiche.
Non inventano nulla di particolarmente nuovo i DZ Deathrays, ma hanno sempre una soluzione vincente per darci l’energia di cui abbiamo bisogno e per farci rimanere innamorati delle loro irresistibili canzoni punk-pop: non vediamo l’ora di rivederli dal vivo per ballare, pogare, saltare e sudare come se non ci fosse un domani.
Photo Credit: Yasmin Suteia