Piroshka atto secondo. Due anni dopo il buon “Brickbait” torna il supergruppo formato da Miki Berenyi (ex Lush) dall’ex chitarrista dei Moose KJ “Moose” McKillop, dall’ex batterista degli Elastica Justin Welch e dal bassista dei Modern English Mick Conroy. Protagonisti della musica inglese rimasti orfani delle band che li avevano lanciati e ritrovatisi poi in un quartetto ben amalgamato che ha attirato l’attenzione dei più nostalgici ma anche di chi non ha avuto la fortuna di vivere direttamente il boom di Britpop e alt rock degli anni novanta.
Al contrario di molti colleghi, i Piroshka non rinnegano le proprie radici ma le usano a proprio vantaggio, come punto di partenza su cui costruire mondi musicali paralleli. Non stupisce quindi che “Brickbait” fosse stato definito proprio da loro “il nostro album Britpop” mentre il nuovo “Love Drips & Gathers” sia stato associato rapidamente a sonorità shoegaze. Un’evoluzione naturale frutto anche del maggiore coinvolgimento in fase di produzione di KJ McKillop e Mick Conroy.
L’apertura è incredibilmente soft e nostalgica, affidata alle note di “Hastings 1973” dedicata alla madre di McKillop e altrettanto delicato e sognante è il brano seguente “The Knife Thrower’s Daughter” impreziosito da mellotron, violoncello, pianoforte e dalla voce sempre più carezzevole di Miki Berenyi. Scaldati i muscoli i Piroshka si scatenano in “Scratching At The Lid” che ha tutta la grazia esplosiva di Elastica e Lush, il giusto mix di pop e alt rock costruito con la sapienza di chi sa quel che fa.
Come entrare in una macchina del tempo, sensazione aumentata a dismisura dal romanticismo di “Loveable” mentre “V.O.” è il giusto, quasi psichedelico tributo a Vaughan Oliver direttore artistico della 4AD recentemente scomparso. Decisamente ottimista la seconda parte del disco con quattro gioiellini come le giocose “Wanderlust”, “Echo Loco” e un finale d’atmosfera affidato a “Familiar” e alla ritmata, distorta “We Told You” che sconfina nell’elettronica. Non fanno rivoluzioni i Piroshka, non ne hanno alcun bisogno. Restano se stessi e regalano minuti d’ascolto prezioso e piacevole.