Compie un quarto di secolo l’album più romantico, atmosferico e accessibile dei Type O Negative. In maniera assai generica e con non poca esagerazione, potremmo persino spingerci a definire “October Rust” il disco della momentanea svolta pop della band di Brooklyn. Nel successore del fortunatissimo “Bloody Kisses”, infatti, il gruppo sembra quasi rinunciare del tutto alla pesantezza malsana e alle strutture intricate dei primi, fondamentali lavori per asciugare la già rodata formula gothic metal e abbracciare con forza quello spirito sinistramente beatlesiano che, per stessa ammissione del cantante e bassista Peter Steele, è sempre stato parte integrante del progetto.
Qui però – vuoi per lo stile più maturo e raffinato del songwriting, vuoi per il legittimo desiderio di ampliare il pubblico di riferimento ““ l’anima melodica spicca letteralmente il volo. Tanto da gettare un’ombra su un marchio di fabbrica dei Type O Negative: il lento e opprimente passo doom, grande protagonista solo nella spaventosamente epica “Haunted”.
Una spolverata di shoegaze, un pizzico di post-punk tenebroso alla Cure e il sound del quartetto newyorchese, senza cedere di un millimetro sul fronte dell’impatto, si fa dolce ed etereo. Un piccolo miracolo sonico per una raccolta di tracce malinconiche, cupe e dalla fortissima carica emotiva, nonostante la spietatezza del basso ronzante di Steele e i riff sabbathiani del chitarrista Kenny Hickey.
Sono i contrasti tra la voce profondissima e cavernosa del gigantesco frontman e la delicatezza delle tastiere di Josh Silver a rendere suggestivi ““ se non addirittura magici – i mid-tempo e le ballad che infestano “October Rust”. Il sentimentalismo sanguigno che impregna le note di splendide canzoni d’amore come “Love You To Death”, “Be My Druidess” e “Die With Me” si tinge di nero ogni qual volta la bestia che cova dentro i Type O Negative esce allo scoperto, che sia per mazzolare (“Burnt Flowers Fallen”, la lercissima cover di “Cinnamon Girl” di Neil Young) o prendere per i fondelli gli ascoltatori.
I tipici sprazzi di ironia steeliana, difatti, non mancano: in quanti, sorpresi dal rumore bianco dell’iniziale “Bad Ground”, hanno pensato si fossero improvvisamente bruciate le casse dello stereo? E quanti altri ancora, nello sforzo disumano di disintossicarsi dalle stravaganti ma super-incisive sonorità psych/goth/pop/’60s del singolo “My Girlfriend’s Girlfriend”, si sono ritrovati a sorridere maliziosamente ripensando all’appiccicosissimo mènage à trois raccontato nel testo? D’altronde, versi quali It’s no secret we’re close/As sweaty velcro/Like latex, fur and feathers/Stuck together lasciano ben poco all’immaginazione.
Sotto le ceneri di lascivia, spacconaggine e umorismo che affumicano la musica “October Rust”, però, c’è il cuore ferito e grondante passione di un omone alto due metri e tre centimetri: il compianto Peter Steele. Questo disco, seppur in termini di qualità non regga il confronto con i rivoluzionari “Slow, Deep And Hard” e “Bloody Kisses”, resta un imperdibile capolavoro di heavy metal melodico inteso nella sua forma più intima, viscerale e sensuale.
Vi sembrano le parole di un fanboy esaltato? Probabilmente è così. Tuttavia, non credo di spararla tropo grossa se mi azzardo a dire che “Green Man”, “Red Water (Christmas Mourning)”, “In Praise Of Bacchus” e “Wolf Moon (Including Zoanthropic Paranoia)” siano da annoverare tra i pezzi più belli ed emozionanti di tutto il rock anni ’90. Come è possibile che non siano considerati dei classici? Se non li conoscete, questo è il momento giusto per recuperare e riscoprire la grandezza dei sempre più ingiustamente dimenticati Type O Negative. Anche dopo la morte, lunga vita ai re del goth!
Data di pubblicazione: 20 agosto 1996
Tracce: 15
Lunghezza: 72:49
Etichetta: Roadrunner Records
Produttori: Josh Silver, Peter Steele
Tracklist:
1. Bad Ground
2. Untitled
3. Love You To Death
4. Be My Druidess
5. Green Man
6. Red Water (Christmas Mourning)
7. My Girlfriend’s Girlfriend
8. Die With Me
9. Burnt Flowers Fallen
10. In Praise Of Bacchus
11. Cinnamon Girl
12. The Glorious Liberation Of The People’s Technocratic Republic Of Vinnland By The Combined Forces Of The United Territories Of Europa
13. Wolf Moon (Including Zoanthropic Paranoia)
14. Haunted
15. Untitled