Quando Alice Phoebe Lou venne a suonare per la prima volta in Italia ““ nel novembre del 2019 al compianto Circolo Ohibò di Milano ““ ottenne immediatamente uno splendido sold-out e ottimi riscontri: sono passati quasi due anni da quella sera e nel frattempo il mondo è purtroppo cambiato totalmente e poter vedere un concerto, per colpa della pandemia, è quasi diventata una rarità .
Per fortuna l’estate dà la possibilità di organizzare live-show all’aperto e oggi ci troviamo nello splendido scenario dell’Anfiteatro Del Venda di Galzignano Terme, situato sui colli Euganei nella provincia di Padova e circondato da boschi e vigneti.
Questo tuffo nella natura sembra perfetto per la musica di Alice e la risposta della gente è davvero entusiasmante: la folla, sempre gentile, composta e ben distanziata, della venue veneta è piuttosto numerosa stasera e sa godersi in maniera civile il concerto della ragazza sudafricana di stanza ormai da lungo tempo a Berlino.
Il suo terzo album, “Glow”, è uscito ““ autoprodotto – lo scorso marzo e, anche in questo caso, le reazioni sono state molto positive (anche da parte del nostro sito) e siamo quindi molto curiosi di poterla vedere finalmente anche live.
Ad aprire il breve show di Marta Tenaglia, prodotto del roster di Costello’s Records: la giovane musicista di stanza a Milano possiede una bella voce ed è capace di creare pezzi pop di valore e dagli spunti interessanti. A completare il suo set si aggiungono una manciata di cover, tra cui quelle di “F**k it” di Eamon e di “Se Telefonando” di Mina: un’artista da seguire.
La Lou si presenta sul palco dell’Anfiteatro Del Venda ““ verso le nove e cinquanta – accompagnata da una band di tre elementi (tastiere / synth, basso e batteria) e ad aprire questo fantastico viaggio che ci aspetta nella prossima ora e dieci è proprio “Only When I”, la prima canzone del suo recente terzo LP: si comincia a sognare sin da subito grazie alla sua morbida voce che sa portarci in luoghi fatati accompagnata da una strmentazione delicata e da eleganti arrangiamenti jazz.
L’atmosfera è davvero speciale oggi e anche la successiva “Glow” non è da meno e riesce a cullarci, muovendoci verso territori dreamy disegnati dagli incantevoli vocals della brava musicista di stanza a Berlino.
“Dusk” è un’altra piccola perla che sembra farci ritornare indietro di qualche decennio: il vellutato tocco del piano sembra il perfetto appoggio per la sua voce, mentre la batteria rimane delicata in sottofondo. Manca sì il suono del clarinetto, presente sul disco, ma il brano è comunque classe pura.
“Touch” ci trasporta verso panorami indie-pop di rara dolcezza: sono splendidi i suoi synth, ma la sua carta vincente è quella sua ottima melodia, tanto nostalgica quanto naturale.
Poco più avanti la bionda sudafricana rimane da sola per alcuni brani che iniziano con “How To Get Out Of Love”: nonostante la malinconia del pezzo, non possiamo che apprezzarne i suoi toccanti sentimenti, ma soprattutto quella grandissima sensazione di intimità , che l’ambientazione aiuta addirittura ad aumentare ulteriormente.
“Shake”, invece, è una canzone nuova molto leggera e gentile e dai vocals pieni di passione, seguita poco dopo da un altro brano inedito, “End Of The Road”, che ci mostra la sincerità e la morbidezza della songwriter di stanza a Berlino che ammette di “voler cambiare sempre ed evolvere” e poi aggiunge: “E’ per questo che suono pezzi nuovi.”
Con “Dirty Mouth” ritorna sul palco anche la sua band e, insieme a raffinati arrangiamenti e a percussioni veloci, troviamo un’inaspettata energia che porta Alice a saltare sul palco, trasmettendo la sua adrenalina anche ai presenti.
Altra delizia è poi “Lovesick”, dolce, elegante, dai tocchi jazz e soprattutto ricca di passione, sa come riempirci il cuore con la grande delicatezza dei suoi sentimenti, prima che la conclusiva “Witches” scateni buona parte del pubblico, che si mette a ballare accompagnata dai ritmi veloci del pezzo e dalla sua energia positiva, oltre che dal suo coro irresistibile.
La serata si conclude e ci accorgiamo quanto sia stato bello averla potuta vivere: tanta classe, dolcezza, bellezza, intimità e sensibilità rinchiusi nella musica di questa ancora giovane artista sudafricana a cui ““ per completare la perfezione – si aggiunge lo splendore di una venue unica e dalla vista mozzafiatante. Il futuro è tutto dalla parte di Alice, mentre noi non possiamo esimerci dal passare dal banchetto del merch per omaggiarla, come farà anche la maggior parte dei presenti qui oggi.
Photo Credit: Schorle, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons