The Cold Field è un duo australiano di stanza ad Adelaide formato nel 2019 da Ian Messenger (voce, chitarra, sintetizzatore e drum machine) e Heath Newberry (basso) – con l’aggiunta di Mark Jennings alla chitarra ed alle pelli – il quale lo scorso 6 agosto ha pubblicato “Hollows”, secondo album edito dalla label tedesca Cold Transmission Music con sede a Bad Homburg, nella regione dell’Assia.
Il terreno nel quale si muove la band è un convincente e solido post-punk, dalle classiche influenze alla Joy Division, al quale si mescola un inconfondibile dark-wave dalle tinte eighties.
Seguendo il medesimo pattern lungo i dieci brani di questo sophomore, è davvero sorprendente imbattersi in ammalianti sonorità di Cure memoria, quelli più cupi, con la bellissima “Endless Ending”, ma anche “Floating above the Westland”, “Break This Chain”, “Reaching For Things You Cannot Hold” e, soprattutto, negli intermezzi della solare closing-track “Into the Light”, una delle migliori del lavoro.
Il climax di Ian Curtis e soci – nella sua derivazione di band moderne come Lebanon Hanover e Soft Kill – prende invece decisamente corpo nell’opener “Ride the Breeze”, nella conturbante “We Don’t Know” e nella psichedelica “She Bathes”, ma anche in “Beauty Expired” e “You Walk Away”.
Registrato, missato e prodotto da Ian Messenger presso il suo studio Shipwreck Recording “Hollows”, così come il suo predecessore “Black River” dello scorso anno, si adagia dunque su ambientazioni oscure e pervaso di synth bass, drum machine e voci distorte.
The Cold Field ci regalano con “Hollows” un ottimo lavoro!