“Love, just for a day
And all the time I feel her
I feel her fade away”
Slowdive ““ Celia’s Dream
Cose che vengono in mente ascoltando il festeggiato del giorno, “Just For A Day” degli Slowdive: una spiaggia calda, il vento, le onde gentili di un mare sconosciuto che improvvisamente impazziscono, l’alba del giorno dopo. Il peggio è passato ma lei non c’è più. Solo un sogno? Chiedete agli Slowdive. Neil Halstead, Rachel Goswell, Christian Savill, Nick Chaplin e Simon Scott che il 2 settembre 1991 se ne sono usciti con questo album, il primo, dopo tre EP quasi miracolosi (“Slowdive”, “Morningrise” e “Holding Our Breath”) ed erano in molti ad aspettarli al varco. A dire si sono bravi, ma un disco vero è un’altra cosa. E gli Slowdive hanno dimostrato che in effetti si, era un’altra cosa davvero ma in positivo. Lasciando a bocca aperta perfino Alan McGee, il boss della Creation che li aveva scritturati sull’onda dell’entusiasmo.
Un album geniale (Brian Eno dixit) capace di arrivare al numero tre delle chart indie inglesi e restarci, osannato dalla critica come poche volte era successo. Un album, ancora oggi, da pelle d’oca e da ascoltare ad occhi chiusi. Un labirinto in cui perdersi, sicuri di ritrovare poi la strada senza bisogno del filo di Arianna. Uno di quei dischi che si riconoscono d’istinto, senza guardare, solo dalle prime note di “Spanish Air” o “The Sadman”, dalle armonie desolate di “Ballad Of Sister Sue”, dalla mortale delicatezza di “Erik’s Song”, dalla batteria e dalle chitarre di “Catch The Breeze”. Chiamatelo come volete: shoegaze, dream pop. I nomi, le etichette a volte non hanno poi tanta importanza.
“Just For A Day” è stato un attimo di dolcezza, di grazia perfetta arrivato alla fine dell’estate. L’arma della gentilezza senza urla, senza spintoni puntata contro un mondo stupido che si girava dall’altra parte. Le voci di Neil Halstead e Rachel Goswell (una donna che il potere ce l’aveva senza bisogno di sbandierarlo) si cercavano e si trovavano, tornavano a perdersi per poi ritrovarsi di nuovo nel mare aperto di feedback, archi e minime distorsioni. C’era un adesivo sulle cassette e sui CD inglesi di “Just For A Day”. Diceva: “like a mind altering substance, without the risk”. Come una droga, come una sostanza che ti altera la mente senza i rischi di quelle vere. La definizione migliore per la musica degli Slowdive di ieri, di oggi, del prossimo domani.
Slowdive ““ “Just For A Day”
Data di pubblicazione: 2 settembre 1991
Registrato: luglio / agosto 1991 ai Courtyard Studios (Abingdon)
Tracce: 9
Lunghezza: 43:44
Etichetta: Creation
Produttore: Chris Hufford
Tracklist:
1. Spanish Air
2. Celia’s Dream
3. Catch the Breeze
4. Ballad of Sister Sue
5. Erik’s Song
6. Waves
7. Brighter
8. The Sadman
9. Primal