L’esordio dei Saint Etienne fresco trentenne è un disco di scoperte, di prime volte, londinese nell’anima ed era la Londra dei primi anni novanta, non più Swinging ma già ben avviata verso la Cool Britannia, sufficientemente brillante e malandrina da sorprendere. Un album nato dall’unione di esseri umani che avevano gusti musicali molto diversi ma alla fine trovavano fertile terreno comune nell’amore per il pop anni sessanta, per le uscite della C86, per la programmazione di Channel 4 e le cassette fatte in casa registrando pezzi di film, brani musicali altrui oltre all’ammirazione per “Dazzle Ships” degli Orchestral Manoeuvres in the Dark.
Influenze che i Saint Etienne attualizzavano inserendo elettronica e acid house figlie della club culture che cominciava a prendere piede nella capitale inglese, dove si erano trasferiti da appena sei mesi. Fondamentale l’aiuto dell’ingegnere del suono Ian Catt abilissimo nel dosare i vari elementi di un gruppo che stava trovando la propria identità . Due giornalisti o meglio studenti del pop come Bob Stanley e Pete Wiggs decisi a passare dall’altra parte della scrivania, con l’idea di usare diverse voci femminili come facevano Soul II Soul e Massive Attack prima di tornare sui propri passi e puntare su Sarah Cracknell.
Scelta vincente, di quel primo periodo a più voci restano il singolo ““ cover di Neil Young “Only Love Can Break You Heart” cantato da Moira Lambert dei Faith Over Reason e “Kiss And Make Up” cover dei The Field Mice con Donna Savage dei Dead Famous People (poi registrato anche dalla Cracknell). Il resto, come si dice, è storia. “Nothing Can Stop Us” che campionava Dusty Springfield, uno dei tanti sample inseriti tra strumentali e momenti di dolcezza urbana, Polaroid sofisticate scattate con gli occhi e il corpo non ancora abituati alla frenesia, al cambiamento continuo della City che brani come “Girl VII” o “She’s the One” rappresentavano alla perfezione.
La dolcezza di “Spring” e l’intensità cristallina di “People Get Real” erano i capisaldi di un disco che riusciva a suonare elegante senza dover per forza essere di moda. Il “Close our eyes, breathe out slowly / Today London loves us only” sussurrato in “London Belongs to Me” è stato piccola colonna sonora dell’attimo fuggente di una generazione non ancora completamente Brit Pop, meno incisivo forse della scena Madchester o di “Screamadelica” ma decisamente accattivante.
Saint Etienne ““ “Foxbase Alpha”
Data di pubblicazione: 16 settembre 1991
Tracce: 13
Lunghezza: 48:27
Etichetta: Heavenly
Produttore: Saint Etienne
Tracklist
1. This Is Radio Etienne
2. Only Love Can Break Your Heart
3. Wilson
4. Carnt Sleep
5. Girl VII
6. Spring
7. She’s the One
8. People Get Real
9. Stoned to Say the Least
10. Nothing Can Stop Us
11. Etienne Gonna Die
12. London Belongs to Me
13. Kiss and Make Up
14. Like the Swallow
15. Dilworth’s Theme