La nostra anteprima di oggi è per un quartetto pugliese che merita decisamente attenzione: il nuovo EP degli Stain in uscita, autoprodotto, il 12 novembre 2021, con distribuzione affidata a The Orchard, viene anticipato dal brano “Erik Woodman” in una particolarissima versione live.
Musicalmente potremmo dire di trovarci in zona Muse di “Origin Of Symmetry” che flirtano con il math-rock, oppure l’impeto dei Fugazi filtrato dalle melodie dei Radiohead. Sicuramente agli Stain la personalità e la voglia di rischiare non manca.
Il brano è caratterizzato da un’atmosfera intima data dal tappeto costante del vibrafono su cui viaggia la voce, alla quale si alternano dei momenti tribali che rivelano una sensazione di libertà e irrequietezza. Sono proprio questi momenti contrastanti la chiave per descrivere il personaggio da cui la canzone ha preso ispirazione, ovvero Leigh Bowery: colui che aveva anticipato molti canoni di bellezza interiore ed esteriore, oggi visti con assoluta normalità , in un periodo che emarginava la sua figura ritenendola inadeguata e priva di ogni forma di eleganza e arte. La sua identità cangiante e poliedrica ricordano Erik woodman, nome di un pupazzo di legno che può assumere qualsiasi forma e posizione e che un po’ per caso ha affiancato gli Stain nel processo compositivo.
Il video della Live Performance di “Erik Woodman” è stato girato nel cortile dell’asilo in cui la band ha registrato l’EP intitolato per l’appunto “Kindergarten”. Non è un caso che i ragazzi abbiano scelto proprio quel luogo nel cuore del borgo antico di Bitonto, per una live session intima e a tratti claustrofobica. Nel cortile stesso dell’asilo è stata successivamente realizzata una struttura in cellophane, in cui all’interno si sviluppa tutta la performance: essa è una sorta di separazione con il mondo esterno, che per un bel po’ tempo è stato obsoleto per la band stessa e non solo.
Video Credits:
director: Pierpaolo Pepe | dop: Giovanni Cinquepalmi | focus puller: Francesco Loiudice | 2nd AC: Carlo Murè | scenography and costumes: Simona Palmieri, Francesca Ardito | color grading: Francesco Loiudice| production: Liminal Space | graphic design: Chiara Santandrea
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