Alessia Tondo voce del Canzoniere Grecanico Salentino e protagonista della Notte della Taranta arriva al primo disco solista mettendo a frutto tutta l’esperienza maturata in anni di concerti nazionali e internazionali. Otto brani intimi e liberi nati dalla rabbia e dalla voglia di riscatto di un Salento lontano dal turismo e dalle spiagge da cartolina, trascinati dalle mille linee vocali sovrapposte di “Aria” pezzo coraggiosamente scelto come singolo e giustamente molto apprezzato.
“Sita” è la melagrana simbolo di buon augurio che fa da sfondo a un album nato in solitudine, diverso dall’esuberanza dei lavori con il Canzoniere o dalle collaborazioni con Ludovico Einaudi, Sud Sound System. Ventuno minuti che poggiano sulla spina dorsale formata da “A pucundria” ““ “A pucundria rimedio” ““ “Cacciala fore”, tre brani che ben rappresentano la parte sperimentale e quella più calda e grintosa di un disco che non rinuncia alla melodia pura con la dolcezza passionale del violino di “Me putia basta’” affidato a Mauro Durante, delle chitarre di “Pacenza” e “Sta Notte” in cui compare anche il violoncello di Redi Hasa.
La maestria vocale di Alessia Tondo non è certo una sorpresa, “Sita” ne conferma la forza e ne fa riscoprire le sfumature, accompagnata da strumenti o in solitaria (“Filastrocca”) in un rito di guarigione che è anche (soprattutto) racconto e scoperta di sè, l’esorcizzazione del “malepensiero” che non è esorcismo nè scaramanzia. Balla da sola Alessia Tondo, in un nuovo esordio vivido e carnale che rivela il lato personale della musica popolare.