Nostalgici del madchester, del baggy, del rock psichedelico e danzereccio, unitevi tutti, ecco finalmente il full lenght degli Afflecks Palace: e agli aficionados dei generi appena descritti, spiegare cos’è l’Afflecks Palace a Manchester, sarebbe davvero pleonastico.
Ne abbiamo parlato fino dagli inizi di questo giovane quartetto inglese, quindi gran parte dell’album, sapientemente anticipato da due EP e da singoli ben cadenzati, era già di nostra conoscenza.
Si parte con il tiro jangle di “This City Is Burning Alive”, le piccole ipnosi di “Carpe Diem”, la fresca e primaverile “Pink Skies”, via per i sentieri lisergici di “Forever Young”, uno dei primi pezzi diffusi in assoluto.
“Ripley Jean” ha l’argento vivo addosso, mentre è un risveglio allucinato e sornione quello di “On and On”; “Spinner (This Must Be Love)”, uno degli inediti, ha ancora chitarre jangle ed animo pop, mentre l’altra novità “Accelerator” derapa in un bagnasciuga psichedelico.
“We Can Be The Avalanche”, uno dei cavalli di battaglia del repertorio, ha i crismi dell’inno, mentre la chiusura dei giochi è affidata ad altre due novità : la nebulosa di “When Coffee Wakes Chaos” e la frizzante “Calling All Cars”.
Dopo questa bella carrellata, ci limitiamo a lasciare un bell’8 in pagella e a consigliarvi di scoprire questa band che potrebbe davvero darvi sfiziose soddisfazioni.