Quasi venticinque milioni di copie vendute in tutto il mondo. Al vertice delle classifiche in diciassette paesi. Quattro singoli che hanno determinato la rinascita del teen pop e riacceso l’interesse nei confronti delle band al femminile, in un periodo profondamente segnato dalle spacconerie da macho degli Oasis e dai loro duelli ad alto tasso testosteronico con i Blur. L’album di debutto delle Spice Girls, a distanza di un quarto di secolo dalla sua pubblicazione, è a tutt’oggi l’opera di maggior successo mai realizzata da una girlband.
Nessuno è ancora riuscito a sottrarre questo invidiabile record alle cinque ragazze inglesi che, tra scioglimenti e reunion lampo, continuano a campare della gloria conquistata grazie a queste dieci tracce. E al mantra del Girl Power, uno slogan che le Spice Girls adottarono nella speranza di promuovere (e mercificare) i concetti più positivi e ottimistici del femminismo ““ all’acqua di rose, ma tant’è ““ tra le giovanissime fan che le seguivano in ogni loro mossa. Anche al cinema, dove debuttarono nel 1997 con una versione post-moderna degli antichi musicarelli – “Spice World”, in italiano “Spice Girls – Il film” ““ che è un vero e proprio capolavoro del trash anni ’90.
Non faremo loro alcun torto dicendo che preferiamo ricordarle con il loro sensazionale esordio. Un disco che, pur non essendo invecchiato particolarmente bene, risulta ancora divertente, frizzante e godibile. Questo perchè ricco di sonorità e influenze eterogenee che vanno dal pop d’altissima classifica al funk, passando poi per hip hop, R&B e dance in salsa adolescenziale; la somma perfetta di cinque personalità estremamente diverse tra loro, come ben evidenziato dai nomignoli che vennero affibbiati alle componenti del gruppo.
Nessuna di loro è mai stata una grande interprete: però che stile! Victoria Adams, la Posh Spice, amante del lusso e della moda; Geri Halliwell, la Ginger Spice, la svampita dai capelli rossi; Melanie C, la Sporty Spice, dall’immagine sportiva e conciata sempre come stesse andando in palestra; Melanie B, la Scary Spice, esuberante e tosta fino al midollo; Emma Bunton, la Baby Spice, simbolo di innocenza e candore.
Da un’unione nata dal lavoro certosino di esperti manager e discografici nacque un epocale fenomeno sociale che non solo ha lasciato un marchio indelebile sugli anni ’90, ma ha anche prodotto una sfilza di classici che, senza alcuna vergogna, consideriamo irresistibili. “Wannabe”, “Say You’ll Be There”, “Love Thing”, “Who Do You Think You Are”, “Naked” e, perchè no, anche due ballatone super-melense come “2 Become 1” e “Mama”: questi sono veri e propri pezzi della storia del pop britannico più spudoratamente commerciale. Un manifesto mainstream del potere tutto al femminile delle Spice Girls.
Data di pubblicazione: 4 novembre 1996
Tracce: 10
Lunghezza: 39:56
Etichetta: Virgin
Produttori: Absolute, Matt Rowe, Richard Stannard
Tracklist:
1. Wannabe
2. Say You’ll Be There
3. 2 Become 1
4. Love Thing
5. Last Time Lover
6. Mama
7. Who Do You Think You Are
8. Something Kinda Funny
9. Naked
10. If U Can’t Dance