E’ fortissima la sensazione di sapere cosa aspettarsi da Hayden Thorpe dopo i lunghi anni passati a calcare palchi come frontman dei Wild Beasts. Nulla di più sbagliato. Il musicista inglese si è reinventato una volta iniziata la carriera solista, allontanandosi progressivamente dalle sonorità del gruppo d’origine per dare libero sfogo alla voglia di sperimentare e scoprire nuovi mondi. Un’avventura iniziata col primo album “Diviner” e con l’EP “Aerial Songs” che ora prosegue grazie a “Moondust For My Diamond”.
Un disco decisamente ambizioso, che abbandona le tentazioni art rock e soul per spostarsi verso l’elettronica. Svolta nata dalla decisione di coinvolgere Nathan Jenkins aka Bullion oltre al fido Richard Formby, un team ben affiatato che lavora con professionalità e intelligenza cercando di limare ogni nota per renderla affine alla personalità di Thorpe. Il suo caldo falsetto si rivela particolarmente adatto al clima sobrio ma non troppo creato da Jenkins e Formby in brani come “The Universe Is Always Right” o “Parallel Kingdom” e “Metafeeling”.
Il culmine però il buon Hayden lo tocca quando si lascia andare a momenti di dolce abbandono come la noir “No Such Thing” o “Golden Ratio” con quel sassofono morbido e sinuoso che entra al momento giusto. Bisogna arrivare fino a “Supersensual” per ritrovare il Thorpe più ammiccante e malandrino, che fa capolino in sfumature diverse anche durante “Hotel November Tango”, “Rational Heartache” e “Runaway World”. Ci sono ormai pochi dubbi sulle capacità di Hayden come interprete, in questi quarantaquattro minuti mette in mostra una versatilità non certo spiacevole.
“Diviner” era emotivamente coinvolgente, “Moondust For My Diamond” colpisce soprattutto per gli arrangiamenti sofisticati e le atmosfere ricercate che lo rendono un disco elegante. “Sono interessato al punto d’incontro tra scienza e religione, la grande lotta per definire la realtà che dà forma a gran parte del nostro tempo” ha dichiarato Thorpe spiegando alcuni retroscena di un secondo lavoro che lo vede cercare il difficile equilibrio tra forma e contenuto, un’impresa che riesce piuttosto bene regalando diversi episodi di grande intensità .
Credit foto: Broomberg & Chanarin