A distanza di oltre otto anni e mezzo dal suo nono album, “Tooth & Nail”, intervallato solo dall’EP “Bridges Not Walls” (2017), Billy Bragg ritorna con un nuovo lavoro sulla lunga distanza, realizzato da Cooking Vinyl.
Il songwriter e attivista di Barking ha registrato “The Million Things That Never Happened” all’Echo Zoo di Eastbourne insieme a Romeo Stodart dei Magic Numbers e Dave Izumi che si sono occupati della produzione.
In questo nuovo lavoro Bragg parla degli ultimi diciotto terribili mesi che tutti abbiamo vissuto (sia a livello sociale che politico), ma allo stesso tempo riesce ad aggiungere in più di un’occasione una certa eleganza che, a nostro personale avviso, va ben oltre al suo folk di protesta che spesso abbiamo avuto occasione di ascoltare su disco o anche dal vivo.
La opening-track “Should Have Seen It Coming” riesce a dare un certo senso di conforto, non fosse altro perchè la sua ricca e morbida strumentazione pare voler scaldare il cuore di chi ascolta, mentre la voce di Billy suona riflessiva, ma rimane comunque invitante, pur camminando sugli abituali campi country-folk.
Più semplice e classico “Good Days And Bad Days” riflette, attraverso il suono di piano e chitarra, sul periodo dopo che alla sua compagna era stato diagnosticato un cancro al seno: il finale, però, sembra invece più euforico, con questo coro che sembra essere uscito da una chiesa americana (grazie al contributo di Maisie Rose Skipper e Michele Stodart) e dei deliziosi fiati.
Decisamente più rustico “Freedom Doesn’t Come For Free”, scritto con banjo e violino, che mette in mostra la sua parte più politica, mentre “The Buck Doesn’t Stop Here No More” si avvale del suono raffinato dell’organo e del piano e di delicate percussioni, per criticare una certa politica americana (in particolare l’ex presidente Trump) e non è un caso se, in mezzo ai toni malinconici e disillusi del brano, troviamo un testo come “never trust a man who would be king, Who seeks all power for himself”.
Ci piace molto poi la ballata “I Believe In You”: estremamente elegante e riflessiva, la canzone è graziata da armonici backing vocals e dal piano e dal violino, mentre Billy, senza fretta alcuna, riesce a incantarci con la sua voce gentile.
“Ten Mysterious Photos That Can’t Be Explained”, scritto insieme a suo figlio Jack Valero, chiude questa sua nuova fatica ed è senza dubbio il pezzo più energico del disco con quel suo coro adrenalinico e quella sua melodia forse sì facile, ma non meno raffinata e piacevole.
Billy Bragg è ritornato con questa nuova serie di canzoni e, mentre cerca di inviare messaggi a chi ascolta la sua musica, riesce a disegnare un album sincero, affascinante, molto gradevole e soprattutto destinato a restare. Ennesimo meritato applauso per il bardo di Barking!
Photo Credit: Murdo Macleod