E’ ovviamente un grande piacere poter ascoltare il sophomore dei Penelope Isles, che già ci avevano ben impressionato con il loro debutto full-length, “Until The Tide Creeps In”, uscito a luglio 2019 per la Bella Union di Simon Raymonde.
Registrato tra la Cornovaglia e Brighton, dove la band originaria dell’isola di Man risiede da ormai parecchio tempo, il disco è stato prodotto da Jack Wolter, leader del gruppo inglese insieme alla sorella Lily, e poi mixato dalle esperte mani di Dave Fridmann (Flaming Lips, Mercury Rev, MGMT).
L’iniziale “Terrified” ci trasporta subito in un fantastico mondo sognante con la nebbiosa voce di Jack che sa disegnare dolci melodie, mentre non mancano i riff di chitarra e nemmeno un inaspettato quanto gradito xilofono.
Poco più avanti “Iced Gems” è invece costruita con i beat di una drum-machine e dai suoni di un synth scintillante: se la strumentazione risulterà davvero glaciale e scarna, è la preziosa voce di Lily a consolarci e a regalarci quel calore di cui sentivamo proprio il bisogno.
“Miss Moon” sembra avere ha un feeling cinematografico grazie a quella sua gentilezza iniziale e anche agli inaspettati archi, cortesia della compositrice e violinista Fiona Brice (John Grant, Lost Horizons, Placebo), che ha collaborato con loro in questo album: synth e percussioni ci trasportano poi verso mondi dream-pop in cui comunque possiamo trovare conforto, oltre che ottime melodie.
La leggerezza di “Pink Lemonade” ci incanta con altri splendidi arrangiamenti di archi e un viaggio verso mondi psichedelici di rara delicatezza, mentre la successiva “11 11” è una ballata gentile, riflessiva malinconica impreziosita ancora dagli archi e dai toni della chitarra acustica.
In poco più di tre quarti d’ora i fratelli Wolter ci hanno deliziato ancora una volta proseguendo con naturalezza questo loro percorso che sicuramente potrà dargli ulteriori soddisfazioni e disegnando incantevoli paesaggi sonori pieni di comfort: un sicuro rifugio in attesa del prossimo freddo inverno.
Photo Credit: Parri Thomas