Il nuovo lavoro di Jon Hopkins vuole elevare la musica a terapia, a medicina per i disagi psichici dell’uomo.
“Music For Psychedelic Therapy” viene pubblicato tre anni dopo l’ottimo “Singularity” e Jon Hopkins prosegue la sua ricerca musicale che ha sempre spaziato dalla drone alla techno passando per la neoclassica. Le mani del producer londinese, pupillo di Brian Eno con cui ha collaborato in “Small Craft On A Milk Sea” nel 2010, amano passare dalle macchine al pianoforte. La musica di Hopkins è adatta a essere riprodotta nel risicato sottoscala di un club come nella maestosa filarmonica di una capitale europea.
Questa volta Jon Hopkins ha sentito la necessità di effettuare un reset artistico e ha deciso di viaggiare, lui stesso in prima persona, per trovare il giusto richiamo. L’ispirazione viene trovata in una caverna a 200 metri sotto terra in Ecuador: la caverna di Tayos. Qui nasce concettualmente “Music For Psychedelic Therapy”, un progetto più che mai ambizioso che intende essere strumento di accompagnamento per un viaggio psichedelico guidato sotto effetto di sostanze psicotrope. La finalità di questa opera sarebbe quella di aiutare chi si trova sotto giogo dallo stato psico-fisico della depressione o dell’ansia, e vuole agire come un medicinale per alleviare il dolore e aprire, distendere la mente delle persone che soffrono dando loro un sollievo. Anche senza l’utilizzo di sostanze chimiche.
La musica di “Music For Psychedelic Therapy” è una passata di pennello spessa e continua, condotta da una mano che non si stanca e che naturalmente prosegue a dipingere senza mai staccarsi dalla parete, dalla tela.
La creatura di Jon Hopkins si desta e si muove lentamente nello spazio senza mai smarrirsi, senza mai sbiadire, colorando i contorni del reale di rosa e azzurro pastello.
Non è un semplice disco ambient.
Questa è musica che nasce e si muove dentro la nostra stessa forza mentale. Dall’interno cerca di snodare i grovigli del nostro cervello.
Fino a dissolversi in un attimo nel nulla.
Credit Foto: Steve Gullick