No Rome o Guendoline Rome Viray Gomez ““ questo il suo vero nome ““ ha 24 anni ed è un talentuoso artista originario delle Filippine, cresciuto a Manila e stabilitosi a Londra. Attualmente sotto contratto con Dirty Hit, riesce ad attirare l’attenzione del grande pubblico grazie al suo EP, uscito nel 2018, “RIP Indo Hisashi” ed in particolare con “Narcissist” ““ singolo contenuto al suo interno ““ che vede la collaborazione degli inglesi The 1975. Ebbene, 3 anni dopo, No Rome decide di ripartire dal suo primo album ufficiale, il nuovo “It’s All Smiles” che, se non altro, ci regala un ritratto piuttosto fedele della personalità del giovane talento. Tra il pop rock più spregiudicato ed affascinanti influenze trip-hop, mr. Gomez confeziona un bedroom pop di qualità ““ o come preferisce chiamarlo lui: uno “shoegaze R&B” ““, un ascolto gradevole che sicuramente non esclude qualche momento down ““ come “A Place Where Nobody Knows” e “When She Comes Around” ““, che in progetti da poco più di 10 tracce, possono rivelarsi cruciali. Ma in neanche 30 minuti di durata complessiva, “It’s All Smiles” mantiene un tanto costante quanto discreto livello di qualità : “Space-Cowboy” apre bene; “I Want U” emoziona ““ ben confezionata com’è ““ e si gioca il primo posto del podio; “ITS *NOT* LOV33 (Winter In London)” si distingue per l’ottima qualità della produzione; “Remember November/Bitcrush*Yr*Life” rimane la hit ideale del progetto e tutto il resto non fa altro che accompagnare in maniera adeguata.
Le emozioni hanno la priorità all’interno di questo LP di debutto: romantico e malinconico, No Rome cerca di spostare l’attenzione sulla genuinità , appunto, delle emozioni, in un mondo che sembra sminuirle di primo acchito. La debolezza intesa come un punto di forza, come un’ammissione del proprio essere, come una visione della vita per poterla comprendere meglio. Questo è ciò che arriva e non ci sono dubbi: non è certo questo il momento di contestare una maggiore maturità nell’esposizione. La varietà di generi toccata è curiosa e la capacità di trasformare ogni brano in una potenziale hit è da non perdere d’occhio. Il racconto è semplice e cristallino, immediato come se fosse un bambino a narrare. La versatilità dimostrata è figlia di un’epoca che non conosce limiti, che non conosce recinti in cui venire inserita: libera come un’anima inquieta che non sopporta le catene di una vita ordinaria. No Rome è tutto questo e (forse) tanto altro.
I quadri dipinti dal giovane musicista quindi non deludono, bensì alzano immediatamente le aspettative per i progetti che verranno, con un occhio di riguardo verso una migliore strutturazione di questi: la varietà è senz’altro affascinante, ma nel complessivo riesce paradossalmente a tradursi in un senso di appiattimento generale. Niente paura però, il 7 in pagella è più che meritato e non sarò di certo io a negarglielo, anzi.
Insomma: sono tutti sorrisi quelli che vengono citati nel titolo, tutti con un retrogusto lievemente amaro. Vivi più che mai in quell’eterno contrasto che caratterizza la vita e la morte. Vivi più che mai in quell’eterno contrasto che caratterizza la lotta tra gli opposti. Vivi più che mai in quel particolare contrasto che caratterizza questo disco e questo ragazzo.
Credit Foto: Aya Cabauatan