#10) GUE’
Gvesvs
[Universal]

Sul suono del “gong” di questo 2021 Guè cala la pietra durissima e inscalfibile di “Gvesvs”, un album che consacra il fu Pequeno come uno dei più grandi artisti hip hop mai esistiti in Italia. Lo stile è quello inconfondibile del rapper milanese, che questa volta va a ravanare nel proprio passato e in quello dei Club Dogo di inizio millennio creando sonorità , contenuti e liriche senza tempo. La lingua è cruda e il linguaggio senza filtri. Le immagini del film che ne scaturisce sono puro cinema di strada e Guè si conferma lo Scorsese del rap italiano.

call me if you get lost#9) GIRL IN RED
If I Could Make It Go Quiet
[Awal]
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Un debutto annunciato come promettente e confermatosi realmente come una delle migliori sintesi del pop-rock contemporaneo. “If I Could Make It Go Quiet” è Indie, sì, ma girl in red è anche molto orecchiabile, molto davvero. La ragazzina norvegese mischia punk, urban music e pop rock creando pattern musicali affascinanti e riuscendo a convincere con testi brillanti, diretti, prodotti tramite una voce riconoscibile e ricca di stile. Ecco cosa ascoltano i giovanissimi “giusti” di oggi: girl in red.

#8) BLACK MIDI
Cavalcade
[Rough Trade]
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Le sonorità  dei black midi piacciono e interessano a latitudini e sfere artistiche molto lontane ed eterogenee. Dal C2C di Torino alla critica inglese più ostica, il giudizio di chi ama la musica sperimentale con radici rock e un tocco psichedelico non può che essere unanime: i black midi sono una band fottutamente stimolante e imprevedibile. “Cavalcade”? Il sunto perfetto di tutto questo.

#7) IDLES
CRAWLER
[Partisan]
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Gli IDLES rappresentano la nuova Inghilterra incazzata per la Brexit e per tutte le stronzate che ci allontanano, che vogliono differenziarci come esseri umani quando invece in definitiva non siamo mai stati così uguali nella Storia come oggi. Purtroppo. “Crawler” è una manata in faccia che brucia, risveglia e infine rinfresca. Gli IDLES hanno portato avanti e affinato il loro sound, migliorato se possibile gli slogan e creato uno dei migliori album dell’imperante scena post-punk contemporanea.

#6) JUNGLE
Loving in Stereo
[Awal]
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“Loving In Stereo” ha reso il 2021 un anno migliore.
I Jungle hanno prodotto un disco incredibile: solare, intenso, caldo, capace di far ballare il mondo intero dissipando catarticamente la sofferenza. Questo sound creerà  eredi e caratterizzerà  il nostro momento storico.

#5) VENERUS
Magica Musica
[Asian Fake/Sony]
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“Magica Musica” è l’attesissimo debutto di Venerus, un artista che ha incantato centinaia di migliaia di persone ancora prima di uscire con un album vero e proprio. L’unicità  di questo musicista onirico dallo sguardo pittorico e velato si sintetizza alla perfezione in “Magica Musica”, un’opera magnetica e introspettiva che getta le basi per la venuta di un nuovo scenario della musica italiana.
Grazie MACE.

#4) CHIELLO
Oceano Paradiso
[ Universal ]

Il 2021 è stato un anno di grandi debutti, soprattutto in Italia. “Oceano Paradiso” è il primo album solista di Chiello, 1/3 della FSK Satellite. Che ci fossero delle buone vibes e una certa convinzione da parte di tutti sulle capacità  del giovane Chiello, forse non del tutto espresse nel suo militare nella FSK, diciamo che con “Oceano Paradiso” il ragazzo ha sbalordito tutti. Il primo disco di Chiello è un affresco emo-pop mieloso, dissonante e a tratti piacevolmente disturbante. Lo straniamento prodotto da “Oceano Paradiso” è qualcosa di unico nel mainstream che potrebbe rimodellare la scena futura e fare da apripista verso un futuro pop molto interessante per l’Italia.

#3) MARRACASH
Noi, Loro, Gli Altri
[Universal]

“Noi, Loro, Gli Altri” è il miglior disco di Marracash che è il miglior rapper italiano.
il nuovo disco di Marracash è un capolavoro di metrica e flow dove il quarantenne Fabio Rizzo senza rinunciare al suo stile e alla sua attitudine mette a nudo la propria anima e dirige le sue critiche lucide e vibranti all’indirizzo giusto. Marracash legge la trama della nostra società , ma guardando alle persone vere, che vivono e si esprimono come, dove e quanto possono sempre alla ricerca di esclusività  e individualizzazione di sè stessi. Questo processo non fa altro che distruggere però la solidarietà  e l’appartenenza sociale tipica degli esseri umani.
Marz ha fatto benissimo al rapper della Barona, un altro album rap con le migliori sonorità  mai sentite sullo stivale

#2) CURTIS HARDING
If Words Were Flowers
[ANTI]
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“If Words Were Flowers” è uno dei dischi più riusciti nel 2021, sicuramente il più riuscito a Curtis Harding. Un album che risulta facile, ma complesso, leggero, ma profondo, ballabile, ma introspettivo.

“If Words Were Flowers” è uno dei migliori dischi soul del decennio, sicuramente il lavoro più convincente dell’intera carriera di Curtis Harding. Un album dal groove irresistibile che mette di buon umore, ma davvero ottimo! Curtis Harding realizza una rarissima perla discografica che suona come un disco eterno, senza epoca ne confini. Solo sentimento e magia.

#1) FLOATING POINTS PHAROAH SANDERS
Promises
[Luaka Bop]

I nove movimenti di “Promises” sono un piacere continuo da risultare quasi doloroso per la troppa bellezza. Floating Point incontra Pharoah Sanders, due mondi, due generazioni lontane che entrano in collisione e plasmano un nuovo universo di suoni e ricordi frammentati. La London Symphony Orchestra coagula il flusso inarrestabile e vivo che scaturisce da piano e sassofono nel migliore dei modi possibili, forse l’unico: supportando e accentando, senza colorare troppo. A quello ci pensano già  i pennelli multicolore di Floating Points e di Pharoah Sanders, con il suo sassofono dal suono inconfondibile.
“Promises” è un disco che vorresti fosse infinito, e dentro di te lo diventa, lo diventa per davvero.