Dopo oltre tre anni dall’uscita del precedente LP, “Floating Features”, le La Luz sono tornate lo scorso ottobre con questo omonimo quarto full-length che le ha viste collaborare con il produttore Adrian Younge, noto soprattutto per aver lavorato con artisti di generi come hip-hop, soul e jazz: è stata la voglia di rischiare e di essere se stesse del gruppo capitanato da Shana Cleveland a convincere Younge a lavorare su questo loro nuovo disco ed è sicuramente interessante scoprire quanto e se le ragazze siano cambiate.
Il loro suono, sempre piuttosto noir, è una bella fusione tra influenze surf, tocchi psichedelici e nostalgiche quanto preziose armonie tanto care alla tradizione musicale della West Coast.
La opening-track “In The Country” ha un non so che di cinematografico con quella sua atmosfera cupa e quelle splendide armonie; l’intervento delle tastiere di Alice Sandahl aggiunge poi toni psichedelici al brano.
Più avanti “Oh, Blue” è una ballata dai toni gentili e dalle influenze western: malinconica e delicata, gode ancora una volta delle ottime armonie che il trio di stanza a Los Angeles sa creare in numerose occasioni.
L’elegante, ma deciso drumming di “Goodbye Ghost” aggiunge energia a questo brano dalle belle e nostalgiche melodie, mentre la deliziosa e irresistibile “I Won’t Hesitate” ha un’animo indie-pop.
“Metal Man” poi aumenta la forza grazie alle sue potenti percussioni, mentre i synth disegnano trame psichedeliche che sembrano volerci ipnotizzare.
Un album sicuramente nostalgico, ma capace di variare più volte i suoi ingredienti, unendo in maniera intelligente e gradevole i suoi suoni: per noi è un sì.
Credit Foto: Hamilton Boyce