“Fragments” è un album etereo, le sue striscianti sonorità ambientali ed elettroniche sono perfette per quella linea grigia che delimita e separa la parte diurna ed illuminata del nostro pianeta da quella che, invece, è la parte notturna, ancora perduta nei suoi sogni oppure alle prese con le oscure meditazioni che, a volte, rendono torbide e claustrofobiche le nostre notti. Una linea circolare, senza alcun confine politico, senza alcun muro o alcuna barriera artificiale, sulla quale Simon Green fa scorrere le sue ritmiche e le sue trame downbeat, alternando beat più semplici, lineari e riflessivi, a passaggi che, invece, si fanno più pesanti, estranianti e complessi, avvicinando le atmosfere e il groove di questo nuovo album alle ambientazioni più elaborate della musica house.
“Shadows” da voce alle ombre fameliche che vivono dentro di noi, nella consapevolezza che, per quanto questa cortina di buio possa apparirci spessa ed impenetrabile, è sufficiente l’alba di una nuova idea, un altro accattivante e appassionante miscuglio di battiti e campionamenti, di umanità analogica e divagazioni digitali, per uscire dal gelido e statico solco tracciato dai fantasmi che bramano il nostro prezioso tempo e ritrovarsi tra le armonie sofisticate e vibranti di “Otomo”, i passaggi orchestrali di “Tides”, le pulsazioni di “Sapien” e la malinconia dolce e riflessiva di “Age Of Phase”, prima che “Day By Day” ci riconduca all’inizio del nostro viaggio, laddove il nostro corpo e la nostra mente possono trovare, nuovamente, l’abbraccio della notte.
Non esiste alcuna fine, dunque, perchè, anche nell’istante nel quale le affannate e frenetiche parole del giorno si sgretolano e si dissolvono, sotto l’occhio di una benevola Luna, e il vuoto sembra espandersi dentro e fuori di noi, in realtà , un silenzio ricco di percezioni, di ricordi, di fragilità celate, di verità inconfessate, si prende cura delle ferite ancora aperte, contribuendo, inoltre, a ricomporre i dolorosi frammenti nei quali il nostro spirito, spesso, non riuscendo a sopportare il peso di politiche ingiuste, decisioni assurde o violenze gratuite, è costretto, suo malgrado, a frantumarsi.
Credit Foto: Grant Spanier