Quando avevamo approcciato “Texas Sun”, collaborazione tra i Khruangbin e Leon Bridges, oltre a rimanere soddisfatti ci eravamo chiesti se il tutto potesse avere un seguito: non lo sapevamo, ma ce lo aspettavamo, di sicuro lo volevamo. Ed ecco qua l’atto secondo, “Texas Moon”.
Si parte col passo cadenzato, bagnato di psych ma assai soul di “Doris”, via dunque, con le pulsazioni di “B-Side” trainata da un tamburellare afro. Minimale nella sezione ritmica e con piccoli orpelli passa “Chocolate Hills”, sullo stesso binario batte il cuore della più spirituale “Father Father” con le solite caratteristiche note di Speer alla fidata Fender, debitamente effettata, che adornano lo sfondo. Chiude i giochi “Mariella”, che apre maggiormente l’aria, regolare nel ritmo ma fluttuante nell’incedere, dove sia la voce che le corde riescono a trovare debito spazio.
Essenzialmente una prova del buon gusto dei 4 attori in gioco, per un’amicizia che funziona e che riesce a sfornare gradevoli ritorni artistici.
Credit Foto: Pooneh Ghana