Florence + the Machine condivide i dettagli del suo quinto album in studio dal titolo “Dance Fever” (pre-order) che uscirà il 13 maggio via Polydor Records.
L’annuncio arriva accompagnato dal nuovo singolo “My Love”, terzo estratto dopo i già ascoltati “King” e “Heaven is Here”, che puoi ascoltare attraverso il video dell’acclamata regista Autumn de Wilde:
“Dance Fever”, prodotto dalla Welch insieme a Jack Antonoff e Dave Bayley dei Glass Animals, è stato registrato prevalentemente a Londra nel corso della pandemia in previsione della riapertura del mondo. Evoca ciò che Florence ha perso di più nel mezzo dell’isolamento – l’essere nel vortice del movimento e dell’unione, le discoteche, i balli, i festival, – e la speranza di riunirsi di nuovo.
Poco prima della pandemia Florence era rimasta affascinata dalla choreomania, un fenomeno rinascimentale in cui gruppi di persone – a volte migliaia – ballavano selvaggiamente fino allo sfinimento, al collasso e alla morte. L’immaginario le risuonava, rimandandola alla tournèe senza sosta durata per più di un decennio.
L’immagine e il concetto di danza, e la choreomania, sono rimasti centrali mentre Florence intrecciava le proprie esperienze di danza con elementi folcloristici che arrivano dal Medioevo. In tempi recenti di torpore e confinamento, la danza le ha offerto propulsione, energia e un modo di guardare alla musica in modo più coreografico.
Partendo, come sempre, armata di un quaderno di poesie e idee, Florence nel marzo 2020 era appena arrivata a New York per iniziare a registrare il disco con Jack Antonoff quando il Covid-19 l’ha costretta a ritirarsi a Londra. Rintanata in casa, le canzoni cominciarono a trasformarsi, con cenni alla dance, al folk, all’Iggy Pop degli anni ’70, a brani folk “longing-for-the-road” alla Lucinda Williams o Emmylou Harris e altro.
Con l’apporto dei synth di Dave Bayley (Glass Animals) e le fascinazioni che caratterizzano Florence, iniziò ad emergere una sorta di suono alla “Nick Cave at the club” che diede forma al disco. Liricamente, ha preso ispirazione dalle tragiche eroine dell’arte pre-raffaellita, dalla narrativa gotica di Carmen Maria Machado e Julia Armfield, dall’onda viscerale del cinema horror folk, da “The Wicker Man” e “The Witch” a “Midsommar”.
Credit Foto: Autumn de Wilde