Justin Sullivan è ormai un musicista conosciuto sulla scena di Los Angeles, sia per le sue collaborazioni con Kevin Morby e Waxahatchee, che come membro fondatore dei Flat Worms.
Dopo la morte di un suo caro amico e compagno di band nel 2017, lo statunitense ha deciso di fermarsi dalla vita on the road, iniziando un nuovo lavoro, dedicandosi alla musica solo nel tempo libero.
Tutto questo, stando alle sue stesse dichiarazioni, gli ha permesso di ritrovare un approccio semplice alla musica, dandogli la gioia di tornare a creare.
Questo cammino lo ha portato a scrivere questo suo secondo LP con il moniker di Night Shop, uscito da poco per la Dangerbird Records a distanza di circa tre anni e mezzo dal suo debutto “In The Break” e coprodotto insieme a Jarvis Taveniere dei Woods.
Questo nuovo viaggio si apre con la title-track “Forever Night”: se da una parte è evidente come Sullivan debba più di qualcosa al suo compagno di band Kevin Morby (oltre a citare la sua influenza più ovvia, cioè Bob Dylan), dall’altra ci sono queste chitarre fuzzy che danno un inaspettato senso di energia al pezzo, supportate da un drumming notevole.
“I want to destroy the cinical”, canta Justin, mentre disegna una melodia decisamente azzeccata.
Mentre sembra che l’adrenalina prenda il sopravvento nell’esaltante e incisiva “Let Me Let It Go” (ottime le linee di basso disegnate da Meg Duffy), ecco apparire all’improvviso i fiati che aggiungono maestosità e bellezza al brano.
“For A While”, invece, è una piccola perla che ci scioglie con la sua dolcezza e la sua delicatezza: qui è il piano, insieme alla chitarra, a recitare la parte del protagonista, creando atmosfere sincere e dai toni soft e la voce della sempre brava Jess Williamson, che si va a fondere con quella di Justin, regala momenti di pura magia sentimentale.
“Just To Get Home”, in cui si può ascoltare anche la voce di Hand Habits, è un altro brano dai ritmi lenti e caratterizzato da uno splendido organo: una splendida ballata dalle atmosfere rilassate e piene di nostalgia che sa come colpire al cuore.
Un album spesso che magari non percorre territori troppo innovativi, questo sophomore di Night Shop ha comunque dalla sua una grande solidità e una sensibilità importante descritte attraverso un buon songwriting e un senso per la melodie molto piacevole: il risultato è più che soddisfacente.
Photo Credit: Kimberly Corday