Seconda e ultima serata di questo nostro weekend nel Regno Unito: oggi siamo a Manchester, dove all’Accademy suoneranno i Cribs, che presentano il loro loro ottavo album, “Night Network”, uscito a novembre 2020 via PIAS e registrato ai 606 Studios di David Grohl a Los Angeles.
Il trio di Wakefield si riunisce finalmente dopo alcuni anni (Gary e Ryan abitano rispettivamente a Portland e a New York City) per un tour inglese e le prime date hanno regalato ai fratelli Jarman segnali molto confortanti e quella di stasera non è da meno: il pubblico del nord del Regno Unito, notoriamente molto caloroso, ha infatti mandato sold-out anche questo comncerto e ovviamente le aspettative sono davvero alte.
Sono passate le nove da pochi minuti quando Ryan, Gary e Ross salgono attesissimi sul palco della venue mancuniana causando un fragoroso boato di benvenuto da parte dei presenti: a iniziare i giochi è giustamente un brano estratto dal loro LP più recente, “Running Into You”. Il minore dei fratelli Jarman, dietro al suo drumkit, ci fa immediatamente capire quale direzione prenderà la serata, calpestando con vigore la sua batteria come accadrà per quasi tutti i successivi novanta minuti, coprendo le spalle ai gemelli che sono come al solito schierati in prima fila. I riff fuzzy della chitarra di Ryan disegnano splendide melodie, mentre una volta arrivato il coro il pubblico si mette a cantare insieme al gruppo dello Yorkshire, siglando solo il primo dei numerossisimi momenti di totale visibilio stasera.
Ed è proprio il chitarrista a dare il via al delirio su “Our Bovine Public” poco più avanti, lanciando un invito perfetto assist ai presenti per fare crowdsurfing e scatenarsi.
E’ la volta poi di “Never Tought I’d Feel Again”: pur sempre energica e dirompente, anche live non nasconde quella sua vena pop che avevamo intuito ascoltando il disco, in cui si notano il falsetto di Ryan e una struttura melodica comunque più malinconica rispetto a ciò che i Cribs ci hanno fatto ascoltare in passato.
La successiva “I Don’t Know Who I Am”, invece, suona molto riflessiva, senza perderne comunque in brillantezza, mostrando un lato più soft della band inglese che non conoscevamo.
“Swinging At The Shadows” poi fa parte della recente serie di singoli usciti su vinili 7″ a fine 2021: pur descritta con chitarre rumorose e squillanti, il pezzo ha senza dubbio un’anima più pop rispetto ai vecchi Cribs, ma rimane comunque molto piacevole.
“On A Hotel Wall”, già b-side di “Glitters Like Gold” e presente anche sulla raccolta “Payola”, è un brano alt-rock molto rumoroso che arriva dritto in faccia con una certa violenza, anche se le sensazioni melodiche non mancano mai, mentre “Shoot The Poets” è il momento più morbido, delicato e meditativo della serata, in cui Ryan suona addirittura la chitarra acustica.
Ci pensa la vecchia “Hey Scenesters!” a riportare il set sui binari dell’euforia che più gli competono: davvero impossibile resistere agli intensi ed energici coretti di questo pezzo presente sul loro sophomore “The New Fellas” (2005).
Un altro vecchio successo, “Mirror Kissers”, segna l’ennesimo singalong e l’ennesimo bagno di sudore per il pubblico mancuniano, prima che “Pink Snow” chiuda la serata ““ questa volta senza alcun encore.
Un concerto da cui ci aspettavamo molto e che ci ha saputo dare molto: i fratelli Jarman sono ritornati alla loro storica brillantezza con un set sicuro, solido e pieno di singoli di successo e irresistibili, regalandoci quasi un’ora e mezzo di gioia, adrenalina e qualità . Ed era proprio tutto ciò di cui avevamo bisogno prima di ritornare a casa in Italia.
Photo Credit: Bruce Baker, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons