Un filmetto sostanzialmente inutile ma simpatico. Fantascienza che non sottende a nulla di concreto, ma punta soltanto a intrattenere lasciando a casa ogni funzione distopica.
Viaggiando nel tempo, Ryan Reynolds deve evitare che venga inventato il viaggio nel tempo in compagnia del se stesso prepubescente, altrimenti alla terra toccherà un futuro in stile “Terminator 2”, ci viene riferito. Tutto qui, niente sottotesti, niente cattivi stratificati, niente paradosso tipico di questo tipo di storie.
Niente di niente. Però lo si beve di un sorso questo film e, immagino, funziona in famiglia.
C’è una bella alchimia tra Reynolds e il suo “minime” Walker Scobell, Mark Ruffalo per me potrebbe anche fare il soprammobile e renderebbe comunque un film migliore di quello che era destinato ad essere e Jennifer Garner e Zoe Saldana sono una meritevolissima quota rosa.
Classica, ma efficace la colonna sonora, che mescola tanto rock dai Led Zeppelin a Matt Berninger, dai Boston a Pete Towsend.