Sasami è ritornata: dopo quasi tre anni dal suo omonimo debutto sulla lunga distanza, infatti, la musicista californiana ha da poco pubblicato il suo sophomore, “Squeeze”, via Domino Recording Company.
Non è la stessa Sasami Ashworth che conoscevamo, però: la statunitense infatti questa volta segue, per sua stessa ammissione, territori “nu-metal, country-pop e folk-rock“.
Non tutto gira per il meglio in questi trentadueminuti: “Say It”, per esempio, unisce rumorosi suoni elettronici a un ritornello pop pur piuttosto godibile e pop, ma il risultato finale di questo mix non è davvero tra i più azzeccati secondo la nostra opinione.
Pure “Need It To Work” con quelle sue linee di basso frastornanti e quel ritornello oscuro, cattivo e ripetitivo, non fa parte delle sue migliori produzioni.
Ci sono comunque anche parecchie cose buone su questo secondo album di Sasami: se vogliamo andare in ordine con la tracklist, il singolo e opening-track “Skin A Rat”, dalle influenze industrial e nu-metal, con le sue chitarre pesantissime, la sua grande velocità , i vocals distorti e quella sua totale, imprevedibile, ma gradita follia, è incredibilmente esaltante e anche le sensazioni melodiche sono davvero piacevoli e azzeccate.
Rifare “Sorry Entertainer” di Daniel Johnston in versione metal è davvero un colpo di genio, inaspettato sì, ma assolutamente gradito e dimostra come Sasami non abbia paura di osare anche quando potrebbe tranquillamente camminare su terreni famigliari e già conosciuti.
“Tried To Understand”, invece, ci mostra il lato più pop della Ashworth, attraverso un brano dai toni country-folk solari e puliti che ci regalano qualche momento di tranquillità e di luminosità .
Tanti colori sono usciti dalla tavolozza di Sasami per questo suo secondo LP: il risultato è coraggioso e interessante e, sebbene non tutto sia perfetto, merita ampiamente di essere ascoltato più volte in attesa di sapere che strade percorrerà per il suo prossimo lavoro.
Credit Foto: Andrew Thomas Huang