Qualcosa di oppressivo, di sinistro, ma anche così seducente, piacevolmente melodico e capace di irretirti senza lasciarti più. “Pornography” oggi non ha perso nulla della sua forza primigenia ed elegante.
Pubblicato nel 1982, il quarto lavoro dei Cure con l’essenziale trio Smith/Gallup/Tolhurst, trasuda darkwave senza pause. “One Hundred Years” martella con Robert che sale in cielo con la sua voce suadente e disperata mentre la chitarra nasce e muore su un ostinato che illumina una ritmica ossessiva e fredda. “A Short Term Effect”è canto da landa desolata, oscura. “The Hanging Garden” con le sua creature che si baciano nella pioggia è immortale e romantica. Non esiste soluzione di continuità in un disco che ti infiamma il cammino verso solitudine, sofferenza e introspezione; “Non importa se moriremo tutti” si dice in “One Hundred Years” e il mood è sempre quello anche se “Siamese Twins” pare meno spettrale, forse una piccola fiammella.
Ma è solo una fiammella appunto, perchè “The Figurehead” con i tamburi battenti e il profetico basso di Gallup ci risucchia ancora nell’abisso e “A Strange Day” e “Cold” sono mazzate indimenticabili. “Cold” soprattutto che apre un portone antico con un violoncello da transilvania per poi duettare con un synth da marcia funebre.
Robert ce lo ripete: “Everything as cold as life” e ci prepara ai sei minuti finali di “Pornography”. Non è passato nemmeno un giorno, neanche un’ora. “Pornography” non ha tempo: è il qui e adesso dei Cure, più disperato di tutti, più nichilista di tutti.
Pubblicazione: 4 maggio 1982
Durata: 43:20
Dischi: 1
Tracce: 8
Genere: Rock gotico, Post-punk
Etichetta: Fiction Records
Produttore: The Cure/Phil Thornalley
Registrazione: RAK Studio 1, Londra
Note: Ripubblicato il 25 aprile 2005 in versione rimasterizzata con un disco bonus di demo e inediti
Lato 1
One Hundred Years – 6:40
A Short Term Effect – 4:23
The Hanging Garden – 4:33
Siamese Twins – 5:30
Lato 2
The Figurehead – 6:15
A Strange Day – 5:04
Cold – 4:27
Pornography – 6:28