Copertina art pop, una Venere coi pattini a rotelle opera del bassista Alfonso “Cheng” Palumbo, personalità e un sound che ricorda i Paramore e la prima Giorgieness. Si presentano così i LaMecca, band di Salerno che confeziona un esordio a tinte forti, punk pop con tracce emo senza rinunciare all’impatto melodico di ritornelli accattivanti. Un quintetto che non si tira indietro di fronte alle emozioni, che rappresentano il fulcro di undici tracce in cui l’adrenalina si alterna all’armonia.
Rossella De Napoli (voce e testi), Alfonso Roscigno e Vincenzo Longobardi (chitarre) Gianluca Timoteo (batteria) oltre al già citato Palumbo costruiscono con pazienza il loro percorso su solide radici alt rock, titoli essenziali, testi che raccontano in diretta il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. E’ il caso del primo singolo “Ginger” con le chitarre arrabbiate e la batteria ritmata, del secondo trascinante singolo “Cactus” e di “Melissa” con Ciani de I Botanici alla seconda voce.
“Ho sempre preferito l’indifferenza all’odio come forma di disprezzo” e la grinta di “Medina”, uno dei pezzi più maturi dell’album, la velocità di “Tempio”, la vulnerabilità rabbiosa di “Peccato” e “Acqua In Bocca”, le melodie di “Livido”, “Emma”, il finale acustico con “Emotivo” fanno di “Ragazzina” un esordio più che promettente, che si inserisce senza problemi nè timori reverenziali nell’ambito del nuovo rock italiano.
Credit foto: Alessio Beato