Arriva in un buon momento l’esordio sulla media distanza degli Yesterday Will Be Great prodotto da Nicola Manzan (Bologna Violenta, Ronin) quello delle riaperture speriamo definitive e dei concerti finalmente non distanziati. Una buona occasione per perdersi in questi sette brani dall’impeto post rock registrati in presa diretta, all’insegna dell’improvvisazione e dell’istinto puramente strumentale che guida le composizioni del gruppo.
Simone Ricci (chitarre) Daniele Mambelli (batteria e percussioni) Giuseppe De Domenico (basso) sono quello che suonano e lo dimostrano con il ritmo ossessivo e ipnotico di “Points” dalle tinte oscure e minimali, un’introduzione di tre minuti inserita in scaletta all’ultimo momento che spiana la strada alle melodiche, muscolari distorsioni di “Overblues” e alla delicatezza di “Little Blue Flower”.
“Trees/Giant” vive di contrasti, con una prima parte minimale e tranquilla che poi prende velocità e offre lo spunto per raccontare una storia in note, quella di una innocua passeggiata nel bosco che diventa ben più paurosa dopo l’incontro con un gigante, l’imprevisto perfetto. Le mille facce di “The Diamond’s Issue” permettono agli YWBG di creare un sound avvolgente e psichedelico che contagia anche le atmosfere più rarefatte di “The Moon Song”. Ci vuole personalità al giorno d’oggi per fare post rock, questo trio ne ha a sufficienza per non passare inosservato.
Credit foto: Marco Baldini