Fuori Dai Denti, come quelle cose che non riesci più a mitigare, a smorzare in pose rarefatte di parole/pensieri/azioni/intenti già vissuti, già ridotti ad occasioni perse per fare, una volta nella vita, esattamente quello che ti pare: diciamo, quindi, che non poteva scegliere nome più azzeccato, Ulisse Zucchetti, uno che è cresciuto a pane (Del Diavolo, come l’omonimo gruppo tano amato dall’artista) e distorsore, White Stripes e tritolo che salta in aria ad ogni nuovo powerchord; un basso elettrico, a far da compagno ad una rivoluzione che parte, oggi più che mai, con il piede giusto – quello destro.
“Il mio piede destro” è una piccola ma non controllata espolsione che nella durata di una manciata di minuti mette in chiaro – fuori dai denti – la potenza dinamitarda di una personalità artistica da seguire, che pare ben votata a continuare a solcare i mari del rock’n’roll girando a largo di quelle secche pericolose (e noiosissime) che portano il nome di omonime playlist, festival da macinato musicale, tripudi all’ego di chi, per sentirsi qualcosa, ha bisogno di sentirsi qualcun’altro.
In Fuori Dai Denti, invece, le ispirazioni non si fanno limite ma trampolino per una proposta che aveva già saputo convincerci qualche settimana fa, quando all’uscita del singolo sulle piattaforme lo inserimmo nei nomi giusti del bollettino del venerdì; oggi, invece, non potevamo perdere l’occasione di tirar fuori (in anteprima) il videoclip del singolo (con la regia di Nicolò Piccioni), e di farlo con una considerevole soddisfazione.