La fine di un ciclo per i Polià§a? Pare di si stando a quanto dichiarato da Channy Leanegh ma cosa questo significherà per lei e la sua band lo vedremo nel prossimo futuro. Ora c’è “Madness” il nuovo disco prodotto da Ryan Olson in cui è stato utilizzato AllOvers(c) un sistema di manipolazione e gestione del suono ideato da Olson e Seth Rosetter. Il risultato in realtà non si discosta poi molto dai primi quattro album dei Polià§a, aggiungendo nuovi elementi al loro sound.
La pazzia di Leanegh e soci è un mix di elettro pop e synth pop con attitudini non solo ballabili e molto più riflessive, che ha il sapore inquietante e distorto degli incubi migliori. La linea di sintetizzatore pulsante e noir su cui è costruita “Alive” è un buon punto di partenza per entrare nel ritmo di un album che non abbandona il suo lato più pop rivelando però un’anima tormentata carica di effetti e ricca di orchestrazioni ben evidente in “Violence” e nella title track.
Il tenero rumore di “Away” e “Fountain” è quanto di più vulnerabile i Polià§a abbiano prodotto sinora e il contrasto rispetto a pezzi come “Blood”, ritmati e potenti, o la sperimentale “Sweet Memz” con la sua linea di basso e i fiati che lasciano il posto alla drum machine è grande ma non sorprendente. La voce di Channy Leanegh è la vera protagonista di “Madness”, mai così in evidenza e fondamentale nell’economia sonora di un disco capace di unire analogico e digitale senza rinunciare all’umanità .
Credit foto: Zoe Prinds Flash