“Ignoto” è il nuovo e decimo album degli OvO, ed è un album che si differenzia da tutti i lavori realizzati in precedenza dal leggendario duo italiano, formato da Stefania Pedretti (?Alos, Allun) e Bruno Dorella (Ronin, Bachi da Pietra, Tiresia, GDG Modern Trio, Sigillum S), pur proseguendo con assoluta coerenza una storia longeva e rivoluzionaria. In uscita il 23 settembre 2022 in CD, vinile e digitale per l’etichetta canadese Artoffact Records con distribuzione italiana Audioglobe, “Ignoto” fa seguito a “Miasma” – risalente al febbraio del 2020 – ed è in qualche modo una reazione al caos che ha contraddistinto la band e tutti noi in questi ultimi anni.
Da una parte “Ignoto” introduce nuovi elementi, che potrebbero essere sviluppati ulteriormente in futuro, e dall’altra prosegue a elaborare gli input lanciati dallo stesso “Miasma”. Infatti, se la band continua a evolversi come ha sempre fatto nel corso della sua carriera, il tour a supporto di “Miasma” è stato notevolmente compromesso dal fatto che l’album è uscito subito dopo l’inizio della pandemia lasciando così Pedretti e Dorella con il desiderio di continuare tuttora a eseguire quelle canzoni dal vivo.
“Ignoto” è un oggetto misterioso, sia nella discografia dei suoi artefici sia nell’attuale panorama internazionale. Esso contiene due brani, ciascuno della durata di oltre venti minuti. In tal senso, l’album potrebbe essere definito a maggior ragione doom o sludge, ma sappiamo che con gli OvO non c’è mai niente di semplice nè tantomeno di facilmente catalogabile. La componente elettronica già inserita nei dischi più recenti è ancora ben presente e svolge un ruolo importante in entrambi i pezzi.
Dopo le tante collaborazioni di prestigio concretizzate in “Miasma”, stavolta gli OvO tornano al cuore, al nucleo del loro progetto, occupandosi di tutto in prima persona, anche per forza di cose visto il periodo di lockdown che ha generato “Ignoto”, con Pedretti alla voce, alla chitarra e ai synth modulari e Dorella alla batteria e all’elettronica. Le registrazioni sono state effettuate da Alberto Bimbi al Bronson Club di Ravenna, mentre mix e master sono stati curati da Giulio Favero. Il grottesco artwork è firmato dall’acclamato artista e tatuatore Ruco.
Il primo singolo “La Morte Muore (Part 2)” è il vero e proprio manifesto dell’album: una visione sludge, morbosa ma poetica. Sci-fi e realtà si incontrano nella zona del crepuscolo.
Foto di Sara Dresti